La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 12 dicembre 2011

A SANTA MARIA CV GLI SPECUILATORI CHE COSTRUISCONO NELL'AREA DELL'EX TABACCHIFICIO CI FANNO LA CRESTA - E OSEREI DIRE CHE CRESTA!!! LO SPIEGA GAETANO RAUSO

Gli amministratori hanno il dovere di guardare agli interessi della città.

Pochi giorni orsono ho inviato al Sindaco una lunga re circostanziata relazione tendente a mettere in evidenza le ragioni che dell’inapplicabilità della legge sul piano casa al sito dell’ex tabacchificio.

Da quanto si può rilavare da quello studio che è stato realizzato con l’ausilio di valenti professionisti che, hanno a cuore lo sviluppo della città e la legalità, è lapalissiano che in tutto l’iter che ha portato prima al rilascio di un permesso a costruire per la realizzazione di 9 medie strutture commerciali e poi alla riduzione del numero delle stesse a quattro, al fine di arrivare alla concessione di un permesso a costruire, millantando lì esistenza di cubature, ormai, inesistenti, è del tutto irregolare per tutte le ragioni che sono elencate nel documento che allegherò alla fine di questa mia nota, al fine di essere meglio compreso.

Nel redigere il documento, però, è stato tralasciato un fatto molto importante che è questo:

può essere un terreno, donato dalla comunità sammaritana nel 1957 per la realizzazione di un sito industriale utilizzato? Per realizzarvi speculazioni edilizie? Il 27 milioni e mezzo pagati per comprare i 62000 mq donati al Ministero per dare lavori ai cittadini di Santa Maria, utilizzato dai privati per costruire centri ommerciali e 420 appartamenti che frutterebbero, solo essi, un ricavo di circa 60 milioni di Euro?

Può un privato che ha rilevato un’attività industriale e non il terreno o i fabbricati (vedi atto otarile) con l’intento di dismetterla e costruirvi strutture commerciali ed alloggi, guadagnare tanti soldi senza restituire un patrimonio della collettività che dovrebbe, con la rivalutazione ad oggi, aggirarsi, intorno ai 20 milioni di Euro?

Mi sembra assurdo che qualunque amministrazione sana, come già chiesi all’amministrazione Giudicianni di fare, non si prenda la briga di accertare se vi sono i crismi della legalità in quell’atto di acquisto dell’attività industriale del 2003 e nell’atto che sancì il suo passaggio ad altro soggetto privato avvenuto nel 2008 e non verifichi se è possibile che un terreno con una destinazione urbanistica divenuta tale solo per una precisa finalità possa essere oggetto di interventi speculatori, senza dover restituire quanto la città ha donato per finalità occupazionale o, addirittura, se lo stesso terreno possa essere adibito ad altre destinazioni.

E’ una domanda che porrò anche a questa Amministrazione che è stata eletta da Popolo per restituire alla città trasparenza, legalità e buon governo. Un’Amministrazione che, spero, dia una risposta esaustiva a questo dubbio, per me, più che fondato.

Gaetano Rauso