La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 2 novembre 2009

L'''INTERVENTO DI GAETANO RAUSO SULLA LEGGE ELETTORALE

In questo ultimo periodo sono stato più volte contattato da esponenti della stampa o da amici che volevano conoscere il mio parere in merito agli ultimi passaggi di casacca che si sono verificati nell’ambito del Consiglio Comunale di Santa Maria Capua VetereCome è noto a coloro che hanno seguito il mio impegno politico,non è mia abitudine esprimere giudizi sulle persone,quello che mi interessa è analizzare i fatti e le ragioni che determinato le decisioni, seppur non condivisibili, assunte dalle persone.
Dopo più di trent’anni che presto servizio nella Pubblica Amministrazione, sono sempre più convinto che è necessario che si modifichi la legge che disciplina l’elezione del Sindaco e del Presidente della Provincia, al fine di porre un argine al malgoverno delle Autonomie Locali e scongiurare che si continui ad assistere a fenomeni di trasformismo dettato solo da interessi personali, riducendo le Pubbliche Assise in un mercato delle vacche.
La situazione sta degenerando in un modo che potrebbe portare ad irreparabili conseguenze per la stabilità istituzionale in quanto, con l’affermazione di questa logica, si da sempre maggiore spazio a fenomeni che facilitano l’affermarsi di interessi malavitosi.
Dopo il referendum che ha portato alla promulgazione della legge n°81 del 1993, la scelta del Capo dell’Amministrazione fatta dal Popolo, avrebbe dovuto sottintendere l’attribuzione di facoltà decisionali più vaste a coloro che sono destinatari di tale incarico, ma “ i soliti compromessi all’Italiana” hanno generato un sistema ibrido che ha determinato una situazione più difficilmente gestibile in confronto a quella precedente in cui decidevano i Partiti e non era possibile che alle elezioni si presentassero 30 liste, come è successo a Santa Maria.
Un Sindaco non può governare se, per mantenere la maggioranza che lo sostiene, deve assoggettarsi ad un continuo ricatto da parte di personaggi che tendono ad affermare interessi personali o quelli delle lobby che li sostengono, invece di quelli della collettività che li ha scelti quali loro rappresentanti nei Consigli Comunali.
A cosa servono questi Consigli se il Popolo ha la facoltà di scegliere chi Lo dovrà rappresentare e governare nei cinque anni di mandato. Solo ad Esso il capo dell’Amministrazione Locale dovrà rendere conto, quando si ripresenterà al giudizio degli elettori.
Con questa Legge in vigore,quali sono i personaggi che si propongono all’elettorato per essere scelti quali suoi rappresentanti?Tanti incompetenti chiamati dall’aspirante Sindaco a far numero e che non hanno la benché minima idea di quali sono i compiti di un amministratore.
Mi dispiace che alcuni dei Consiglieri interessati che, più volte,hanno espresso giudizi categoricamente negativi sull’operato di quest’Amministrazione Comunale, con scuse meschine oggi cerchino di giustificare il loro passaggio in maggioranza. Ma sappiamo bene quali sono state le ragioni che hanno determinato la loro ennesima trasmigrazione.
Tutto questo stato di cose ha portato Santa Maria in queste disastrate condizioni ed alla ribalta delle cronache nere.
Cerchiamo, attraverso la formulazione di un programma politico di pochi e qualificanti punti, di traghettare la città a prossime elezioni che, spero, saranno celebrate con un nuovo sistema elettorale, per evitare la catastrofe a cui stiamo assistendo da quindici anni a questa parte.