Sono stato
fin troppo in silenzio, ma ora non posso più esimermi da esternare delle
considerazioni che fanno parte della mia vita giornalistica intrapresa già dal
1994 e consolidata soltanto dal 1998 in poi con l’iscrizione all’ordine.
Innanzitutto, non capisco per quale motivo perché i cittadini romani non accettano di
essere anche loro in una morsa mafiosa tale da apostrofare la città più antica
del mondo come “ Roma Ladrona “ , termine più volte denunciato da Umberto Bossi
durante le campagne elettorali.
Non capisco il motivo di tanta incredulità
difronte a tali accuse , visto che le regioni della Sicilia, Calabria , Puglia
e soprattutto Campania sono state già
insignita di tale illecito termine , perché definite città della camorra o
regione di mafie .
Vedete cittadini , operatori del settore di
che vi meravigliate quando il sud e soprattutto la Campania è già stata passata al setaccio dopo le inchieste
della NCO , di Spartacus 1 2 3 del clan dei casalesi , dei liternesi. Da molto
tempo, infatti c’è una corsa frenetica
nella politica per diventare un deputato un senatore della repubblica italiana ,
ma anche per diventare negli uffici
centrali della pubblica amministrazione direttori e vice direttori importanti
soprattutto se si fa parte di un ufficio delle tasse . Tutti e nessuno escluso,
hanno dettato legge , ma quando un
cittadino normale si reca da tali personaggi , se non arriva una telefonata
questi fanno fare anche tre ore di anticamera , confermando una mancanza di rispetto
nei confronti del prossimo .
Questi personaggi del mondo di mezzo hanno
addirittura denunciato quei politici della prima repubblica che alcuni di loro
e non tutti si precisa, hanno usato quel sistema. Hanno predicato bene , ma
hanno razzolato male , perché hanno fatto peggio di quelli che negli anni novanta hanno creato la nazione .
Quelli del
mondo di mezzo invece son stati dei veri e propri personaggi che incutono terrore o addirittura mettono in un
vero e proprio isolamento quei cittadini , impiegati, professionisti scomodi, personaggi che non sono graditi al mondo di mezzo . Il coraggio del procuratore capo
della repubblica Dottor Pignatone e lo
stesso del procuratore antimafia di Reggio Calabria Dottor Federico Cafiero De
Raho, che negli anni novanta e fino nel
terzo millennio inoltrato, non ha avuto
paura di fare la battaglia ai casalesi alla criminalità organizzata , cosi come
il Procuratore Corrado Lembo ha smascherato il business dei casalesi nella
città di Santa Maria Capua Vetere e nell’intera provincia, così come non ho avuto paura io di scrivere
ciò che penso, ma molto spesso sono bersagliato da persone che hanno fatto
affari con i casalesi e il mondo di mezzo.
MEDITATE ,
MEDITATE CITTADINI ROMANI IO ED ANCHE ALTRI SIAMO I SUPERSTITI DEL NON MONDO DI
MEZZO E SIAMO PIU ARRABBIATI DI GRILLO !!!