Alla guida della propria autovettura, senza patente di guida, in stato di ubriachezza, percorrendo a forte velocità una strada del centro cittadino di S. Arpino, impattò l'auto condotta da Angelino Villano, uccidendolo sul colpo. Il drammatico episodio, verificatosi lo scorso 15 novembre, ieri ha visto concludersi il processo di primo grado, con una pesante condanna per Serdiuk Sergi, il cittadino ucraino accusato di omicidio colposo. L'uomo, giudicato con rito abbreviato dinanzi al Tribunale di S. Maria C.V. è stato condannato infatti a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Una pronuncia ben più ampia di quella richiesta dal Pubblico Ministero, che aveva chiesto la condanna a 4 anni ed 8 mesi.
I familiari della povera vittima, vale a dire i fratelli e le sorelle di Villano Angelina, si sono costituiti parti civili, con l'ausilio del penalista Enzo Guida.
La vicenda destò, nel momento in cui si verificò, un grosso dolore nella comunità cesana, in quanto la sig.ra Villano, 54 anni, era molto conosciuta in paese, oltre ad appartenere ad una famiglia rinomata. Villano, infatti, era zia dell'ex assessore ai lavori Pubblici ed ex segretario della Margherita Rino Villano, nonché cognata dell'ex vicesindaco Antonio Marino.
L'episodio si verificò un sabato sera, allorquando la Ford Escort guidata da Serdiuk Sergi andò a colpire in pieno la Fiat Cinquecento della sig.ra Villano.
L'imputato, oltre ad avere una andatura superiore ai limiti, non si fermò al segnale di stop. L'auto della sig.ra Villano fu presa in pieno e la povera vittima sbalzata dalla vettura, morendo, probabilmente sul colpo.
Il Serdiuk fu tratto in arresto e da quel momento è ancora detenuto. All'esito del processo, alla luce anche della condanna inflitta, infatti il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere.
A seguito delle indagini espletate, oltre a verificare la velocità sostenuta tenuta dall'imputato, fu accertato pure che lo stesso guidava trovandosi in uno stato di ubriachezza, con un tasso alcolemico parti a 2,18 grammi per litro.
La difesa delle parti civili affidata all'avvocato Guida ha, sostenendo la richiesta di condanna dell'imputato, ha evidenziato i caratteri di gravità della vicenda che, in casi simili, in altri tribunali, aveva portato gli imputati ad essere condannati per il ben più grave reato di omicidio volontario. Alla fine il Gup Caparco, andando oltre la richiesta del Pm, ha inflitto un pesante trattamento sanzionatorio, condannando l'imputato pure al pagamento di una provvisionale a titolo di risarcimento dei danni alle vittime.
I familiari della povera vittima, vale a dire i fratelli e le sorelle di Villano Angelina, si sono costituiti parti civili, con l'ausilio del penalista Enzo Guida.
La vicenda destò, nel momento in cui si verificò, un grosso dolore nella comunità cesana, in quanto la sig.ra Villano, 54 anni, era molto conosciuta in paese, oltre ad appartenere ad una famiglia rinomata. Villano, infatti, era zia dell'ex assessore ai lavori Pubblici ed ex segretario della Margherita Rino Villano, nonché cognata dell'ex vicesindaco Antonio Marino.
L'episodio si verificò un sabato sera, allorquando la Ford Escort guidata da Serdiuk Sergi andò a colpire in pieno la Fiat Cinquecento della sig.ra Villano.
L'imputato, oltre ad avere una andatura superiore ai limiti, non si fermò al segnale di stop. L'auto della sig.ra Villano fu presa in pieno e la povera vittima sbalzata dalla vettura, morendo, probabilmente sul colpo.
Il Serdiuk fu tratto in arresto e da quel momento è ancora detenuto. All'esito del processo, alla luce anche della condanna inflitta, infatti il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere.
A seguito delle indagini espletate, oltre a verificare la velocità sostenuta tenuta dall'imputato, fu accertato pure che lo stesso guidava trovandosi in uno stato di ubriachezza, con un tasso alcolemico parti a 2,18 grammi per litro.
La difesa delle parti civili affidata all'avvocato Guida ha, sostenendo la richiesta di condanna dell'imputato, ha evidenziato i caratteri di gravità della vicenda che, in casi simili, in altri tribunali, aveva portato gli imputati ad essere condannati per il ben più grave reato di omicidio volontario. Alla fine il Gup Caparco, andando oltre la richiesta del Pm, ha inflitto un pesante trattamento sanzionatorio, condannando l'imputato pure al pagamento di una provvisionale a titolo di risarcimento dei danni alle vittime.