"Caserta attende risposte dal governo. L'utile lavoro dell'amico assessore Nello Spirito ci ha convinti della necessità di una nostra nuova richiesta per sottolineare al governo la nostra situazione, analoga a quelle dei sempre più numerosi Comuni in difficoltà. Per questo ho inviato una nota al ministro dell'Interno, alla direzione centrale Finanza Locale del Viminale e l'ho sottoposta all'opportuna conoscenza de presidente dell'Anci Piero Fassino e di tutti i parlamentari nazionali del nostro territorio, auspicando che sia congiunta e condivisa l'azione a favore dei Comuni in dissesto". Lo dichiara il sindaco Pio Del Gaudio.
Il testo della nota
La situazione economica-finanziaria che ho ereditato al Comune di Caserta è anomala ed oltremodo difficile da risolvere con gli attuali strumenti normativi.
Infatti, di solito un Ente che dichiara dissesto parte con una gestione ordinaria in pareggio e con un bilancio di competenza da equilibrare: cosa che noi abbiamo fatto, non con qualche difficoltà.
Al contrario noi abbiamo trovato 14 milioni di fondi vincolati distratti, il mancato pagamento di una rata di mutuo per oltre 7 milioni di euro e debiti nel settore rifiuti di 10 milioni di euro, considerati anch'essi alla pari dei fondi vincolati e quindi in carico alla gestione ordinaria.
Abbiamo recuperato in questi 2 anni un disavanzo di almeno 5 milioni di euro ma ciò, a giudicare i numeri di cui sopra, è nettamente insufficiente per pensare di riequilibrare il disavanzo di amministrazione della gestione ordinaria al 31.12.2013 nei prossimi tre anni, cosi come previsto dall'art.193 del Tuel.
Vi faccio altresì presente inoltre che, nonostante i Comuni in dissesto non dovrebbero subire tagli ai trasferimenti ai sensi dell'art.265 Tuel che così dispone: "Il risanamento dell'ente locale dissestato ha la durata di cinque anni decorrenti da quello per il quale viene redatta l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Durante tale periodo è garantito il mantenimento dei contributi erariali" , nel 2013 ciò è avvenuto per la pressione degli altri Comuni, anch'essi in difficoltà, che non hanno voluto sopportare l'onere di una ulteriore riduzione dei trasferimenti.
La bontà della mia affermazione trova fondamento nel Decreto del 22 marzo 2012 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 72 del 26 marzo 2012) che cosi tra l’altro recitava:
VISTO l’articolo 265, comma 1 del predetto decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, con il quale viene garantito il mantenimento dei contributi erariali agli enti locali che hanno dichiarato il dissesto, per il periodo di risanamento, fissato in cinque anni decorrenti da quello per il quale viene redatta l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato;
CONSIDERATO, pertanto, che ai comuni che si trovano nella condizione di risanamento finanziario alla data del 20 febbraio 2012, non va applicata la riduzione di risorse.
Infatti nel 2012 non abbiamo subito la riduzione, mentre nel 2013 abbiamo avuto il taglio sotto riportato:
“…Detrazione art. 16 DL 95/2012 - spending review anno 2013 (D.M.Interno 24 settembre 2013)
- € 2.197.492,58….”
Vi chiedo, quindi, di considerare per il 2014 l'applicazione dell'art.165 del Tuel e nei limiti del possibile di prevedere la restituzione del taglio adoperato nel 2013 e un suggerimento per il ripiano del disavanzo di amministrazione della gestione ordinaria.
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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