La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 23 marzo 2014

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: LA PROVINCIA DI CASERTA NON PARTECIPERA’ ALLE SEDUTE DEL COMITATO DI INDIRIZZO E MONITORAGGIO DEI SERVIZI DI TPL.




La Provincia di Caserta non parteciperà più alle riunioni del comitato di indirizzo e monitoraggio dei servizi di Tpl (Trasporto pubblico locale) istituito dalla Regione Campania. Questo il messaggio contenuto nella missiva inviata dal presidente dell’Ente di Corso Trieste, Domenico Zinzi, e dall’assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni Mancino, al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ai presidenti delle altre Province campane e al direttore generale per la mobilità della Regione Campania.
La decisione trova motivazione nella totale sottrazione delle competenze di amministrazione attiva in materia di trasporto pubblico locale in capo alle Province della Campania operata sul piano normativo dalla legge regionale n. 5 del 2013. Nella nota si legge che “appare irrazionale l’attribuzione di una mera facoltà (tra l’altro non compiutamente determinata) di concorso ad attività di pianificazione e programmazione di servizi che non si accompagni alla possibilità di incidere, in modo concreto, sull’assetto organizzativo e sul concreto svolgimento degli stessi”.
“Poiché le attribuzioni sono state interamente attratte e centralizzate a livello regionale – prosegue la lettera della Provincia – pare coerente che tutte le scelte relative al Tpl abbiano un unico centro di imputazione, con conseguente assunzione delle relative responsabilità, senza surrettizi tentativi finalizzati alla realizzazione di una condivisione, meramente formale e priva di ogni contenuto sostanziale, di decisioni assunte in altri sedi”.
“Resta fermo – conclude la nota – che l’atteggiamento della Provincia muterebbe di segno qualora la Regione, anche alla luce dei numerosi contenziosi giurisdizionali tuttora pendenti, ritenesse di recuperare un ruolo effettivo, nell’ambito del Tpl, alle Province”.