La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 4 ottobre 2010

CASERTA - FURTO ALLA BNL ARRESTATI SETTE PERSONE

CASERTA - Gli agenti delle Squadre Mobili di Roma e Caserta sono riusciti a sventare un clamoroso assalto al caveau di un istituto di Credito in pieno centro a Caserta. Ancora una volta protagonisti dell'impresa criminale - informa una nota della Questura - personaggi molto noti della malavita organizzata romana con un passato di affiliazione o di contiguità con la Banda della Magliana, la più potente organizzazione criminale che operò nella Capitale a acavallo tra gli anni '70 e '80, intrecciando le sue vicende alla politica, ai misteri irrisolti della cronaca italiana, alla loggia massonica P2. Sette le persone arrestate: erano arrivate a pochi centimetri dal caveau, dove erano custoditi preziosi e denaro per diversi milioni di euro. Da mesi gli agenti della Squadra Mobile di Roma seguivano i movimenti e gli spostamenti della banda: ieri pomeriggio, insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Caserta, sono intervenuti per sventare il colpo. Il colpo era stato roganizzato con la partecipazione dei più noti esperti romani, conosciuti negli ambienti della malavita organizzata come "cassettari". I sette sono stati sorpresi al lavoro mentre effettuavano il carotaggio di una parete in cemento armato. A pochi chilometri dalla banca, in corso Trieste, nel peno centro cittadino, il gruppo aveva una base logistica: un appartamento dove con radio e scanner venivano ascoltate le frequenze delle forze dell'ordine e dove erano custoditi tutti gli attrezzi del mestiere. Tra gli arrestati anche due basisti che avevano individuato l'obiettivo da assaltare: uno dei due è un dipendente del Comune di Napoli, addetto al sistema fognario.Tra i ''sette uomini d'oro'' - così è stata chiamata l'operazione - c'è Manlio Vitale, 61 anni, che veniva considerato uno dei più stretti collaboratori del boss della banda della Magliana Maurizio Abbatino, noto con il soprannome di ''Er Gnappa'' (piccoletto in romanesco) e amico di Enrico De Pedis detto ''Renatino'', capo della componente dei ''testaccini''. Nei primi anni di vita della banda che terrorizzò la capitale fra la fine degli anni '70 e la metà degli anni '80, Vitale, secondo il pentito Abbatino, era soprattutto un acquirente di partite di stupefacenti, che poi smerciava nelle zone dell'Ostiense e della Garbatella, dov'era nato e dove aveva la base operativa. Ma l'attività in cui Vitale era maestro e che gli servì per arrivare ai vertici della banda, era la ricettazione di preziosi. Secondo quanto raccontò Abbatino, Vitale aveva preso parte, l'11 novembre del '77, al sequestro del duca Massimiliano Grazioli. Arrestato nel '78, '80 e '85, secondo un altro pentito, Claudio Sicilia, Vitale fu coinvolto nell'omicidio di un componente della banda, Amleto Fabiani. Il suo nome fu fatto anche per altri due omicidi, quello di un altro appartenente alla banda, Massimo Barbieri, e di una guardia giurata, Umberto Bozzolen, nel corso di una rapina nel 1982. Nel '95 gli furono sequestrati beni per 20 miliardi di lire, tra cui appartamenti in Costa Smeralda, negozi e società a Roma e auto di grossa cilindrata. Latitante per due anni in Corsica, nel 1996 fu estradato in Italia e nel '99 gli fu notificata in carcere l'imputazione di usura perchè continuava da Rebibbia l'attività servendosi della moglie e di uno dei figli. Nel 2000 fu accusato di essere uno dei mandanti del furto nelle 147 cassette di sicurezza nel caveau della Banca di Roma della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio nella capitale. Il colpo a Caserta, spiegano gli investigatori, era in preparazione da mesi e per metterlo a segno erano scesi in campo i più noti esperti romani, conosciuti negli ambienti della malavita organizzata come ''cassettari''. Gli agenti della Squadra Mobile di Roma nelle ultime settimane non li hanno persi di vista un solo istante, e insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Caserta li hanno bloccati a pochi centimetri dal caveau.

TUTTI GLI ARRESTATI Gennaro Mancini, di 56 anni, dipendente del Comune di Napoli addetto al sistema fognario. L'altro napoletano è Vincenzo Fausto, anche lui di 56 anni,  Manlio Vitale,  Giulio Amodei, di 56 anni,  Stefano Cara, di 55 anni,  Adalgiso Di Cesare, di 63 anni,  Luigi Giannacco, di 55 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio. Le indagini sono partite dal monitoraggio costante - ha spiegato il dirigente della mobile di Roma Vittorio Rizzi - degli esponenti della malavita organizzata romana, in particolare quelli legati alla Banda della Magliana. Ultimamente Manlio Vitale aveva un atteggiamento molto guardingo; qualche settimana fa, in una stazione di servizio sull'autostrada Roma-Napoli, aveva incontrato alcune persone e questo aveva fatto capire agli investigatori che stava preparando un grosso colpo. Per diversi fine settimana gli investigatori della mobile sono andati a Caserta e ieri, quando hanno visto che in un negozio vuoto, accanto alla banca, veniva fatto entrare un grosso trapano per il carotaggio della parete di cemento, hanno capito che la banda era ormai in azione. L'obiettivo erano le casette di sicurezza dell'istituto di credito.