La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 11 settembre 2013

FESTIVAL, LA “CALDA ESTATE” DI RAPHAEL GUALAZZI. Standing ovation per il virtuoso cantautore e pianista urbinate.

È stata un’atmosfera magica quella che “SETTEMBRE AL BORGO 43 – Face to Fest 2013” ha regalato questa sera ai tanti spettatori (arrivati sul Borgo nonostante le minacce di pioggia), che hanno assistito rapiti al travolgente concerto di Raphael Gualazzi.
Dopo essere salito sul palco in silenzio ed aver eseguito magistralmente “Crazy rag blues”, il talentuoso cantautore, alle prese con un racconto sospeso tra suoni e parole, ha confessato al pubblico come la sola musica sarebbe bastata a raccontare il senso profondo delle sue canzoni e dei suoi testi.
Poi, nel presentare “Seventy days of love”, il primo brano del repertorio blues, ha scherzato con i tecnici delle luci, che lo hanno inondato di blu, dando una svolta energica ad uno spettacolo dal sound inconfondibile.
A fare da sfondo alla serata, segnata da uno skyline di nuvole e lampi all’orizzonte, la suggestiva Torre dei Falchi, nella versione cinematografica da “grande schermo”, sulla quale sono stati proiettati più volte i virtuosismi di tecnica ed improvvisazione di Gualazzi, capaci di accarezzare i tasti del pianoforte, stregando di nota in nota la platea.
Gli applausi più fragorosi sono arrivati per le sue canzoni più popolari, da “Sai” a “Love goes down slow”, ma prima ancora per la dedica che il giovane talento ha fatto a Casertavecchia, per la quale ha cantato “Take time out”.
In chiusura uno dei momenti più emozionanti della sua attesissima performance, quando, da solo sul palco, protagonista dell’acclamato bis, ha interpretato a suo modo  “Amarcord”, omaggio al grande cinema italiano di Fellini e Rota ed alla sua Urbino. Le ultime note, prima del temporale, che ha scritto la parola fine sull’emozionante spettacolo, ormai regalato alla storia della Rassegna.

Destino diverso, invece, per quanti, in Piazza Vescovado, speravano di poter godere della musica popolare delle Malmaritate, pronte ad essere accompagnate dal leader dello storico gruppo toscano Bandabardò, una delle band più acclamate del panorama rock – folk italiano: Enrico Greppi, in arte Erriquez. Per loro poche strofe e tanta energia, che nulla hanno potuto contro la pioggia, tornata su Casertavecchia dopo le gocce del pomeriggio così… Di nuovo, all’improvviso.