La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 8 novembre 2011

PROCESSO COSENTINO - DICHIARATE UTILIZZABILI LE INTERCETTAZIONI DI MARIO LANDOLFI E GENNARO CORONELLA

11° Appuntamento in Tribunale per il coordinatore del PDL

prossima udienza 28 novembre
Di scena il Cap. dei carabinieri del Noe Alessandro Pulcri - Casentino in aula come sempre – Intercettazione di Valente: “ Chianese è uno squalo, è come l’Aids: Se lo conosci lo eviti….”
Santa Maria Capua Vertere – ( di Ferdinando Terlizzi ) Undicesimo appuntamento ieri in Tribunale ( Prima Sezione Presidente Gianpaolo Guglielmo, giudici Luigi D’Angiolella e Tommaso Perrella, P.M. Alessandro Milita ) per il processo a carico dell’On. Nicola Casentino, accusato di voti di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa, difeso dagli avvocati Prof. Agostino De Caro e Avv. Stefano Montone. Alla udienza di ieri era presente l’On. Nicola Casentino, con l’assistenza dell’avvocato Montone, mentre il prof. De Caro è stato sostituito dall’avvocatessa Arianna Santacroce. L’udienza che era stata riservata alla conclusione della escussione del capitano Starace, ha subito invece una inversione di tendenza ( per l’impedimento di quest’ultimo ) sostituito poi con la testimonianza dell’altro estensore della informativa di base, il cap. Alessandro Pulcri, che regge le sorti del Nucleo Centrale dei Carabinieri del Noe di Roma dal settembre del 2009. Tutto il processo è concentrato nelle intercettazioni telefoniche tra il Presidente della “Impregeco”, Giuseppe Valente e gli interlocutori di turno in alcuni casi anche Parlamentarti. E proprio allorquando il Cap. Pulcro ha citato una intercettazione ( del 25 settembre 2002) di Valente che parlava prima con l’ex Ministro On. Mario Landolfi e poi con il Sen. Gennaro Coronella che si è scatena la dura reazione della difesa: “Landolfi e Coronella sono Parlamentari di questa Repubblica e per motivi di guarentigia e segretezza voglio far presente al collegio che le loro intercettazioni sono prive di autorizzazioni e non possono essere utilizzate”. Il Piemme era di parere diverso e citava la Sentenza della Corte Costituzionale che aveva chiarito il concetto di non totale immunità dei Parlamentari specialmente quando si trattava di soggetti non imputati nel processo e quindi la utilizzabilità delle stesse”. Il Tribunale – dopo breve permanenza in Camera di Consiglio- rigettava l’Istanza dell’avv. Montone, citando la sentenza della Corte costituzionale ((Utilizzabilità delle intercettazioni di comunicazioni. . Il riequilibrio nel sistema procedimentale penale operato dalla sentenza n. 390 del 2007) e quindi ammetteva l’acquisizione delle informative e delle relative intercettazioni.Intanto su precise domande del P.M. il Capitano Pulcro continuava la sua deposizione e tra l’altro – non si discostava di molto e quanto è già stato detto sia dal Cap. Starace che dall’ing. Cattaneo della Fibe. Il Capitano chiariva i veri aspetti della sua indagine ( iniziata il 5 aprile del 2010 con una serie di intercettazioni e di acquisizione di informative documentali Tra le più significative intercettazioni il responsabile del Noe ha citato quella avvenuta nel 2002 tra Giuseppe Valente., nella sua qualità, e l’Arch. Claudio De Biasio, il quale, nel corso della conversazione, leggeva una lettera dei sub commissari Giulio Facchi e Nicola Paolucci con la quale si decideva di sospendere la gestione dei rifiuti per conto del Commissario di Governo da parte della Impregeco. E ciò fu commentato negativamente dai due con le parola :”Questa è la morte della inpregeco”. .Quindi furono studiati subito interventi di sopravvivenza si fece ricorso “agli amici politici” per ribaltare la decisione negativa dei “napoletani” i quali – con Antonio Bassolino a capo – facevano politica e clientelismo affossando le iniziative casertane. In effetti documentalmente i carabinieri hanno trovato poco materiale probatorio, ma si sono fatti poi una idea di tutte le azioni, attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali. Non è stato trovato, infatti, un verbale di riunione presso il Commissario di Governo ( avente per oggetto la revoca della revoca )ma poi si sono saputi di tutto gli argomenti trattati, chi aveva partecipato ( Facchi, Valente, D’Alterio, Chianese, Germini e Pinto ) e perfino che cosa si erano detto”.Poi sono state commetate le intercettazioni tra Velente e Ugo Conte ( ex sindaco di Mondragone ) e quelle con Ugo Carpinelli, Presidente del Consorzio Giffoni- Vallepiano e tal Guido Fasano; quelle di Lello Chianese ( omonimo dell’avvocato Cipriano Chianese della Resit, definito lo “squalo”, al quale si addebitava la manovra contro la Impregeco per concorrenza sleale ); e ancora quelle di Michele e Sergio Orsi, nei confronti di quelle relative all’avv. Tommmaso Castiello ( intermediario per l’acquisizione dei terreni per le discariche ) con Angelo Pelliccia della Fibe. Il Cap. Pulcri infatti ha dichiarato che era difficile acquisire documentazione in quanto al Commissario di Governo non esisteva un archivio degno di questo nome, non c’era un registro protocollo, ma esistevano una serie di stanze e di containers nei quali sono stati ammassati centinaia e centinaia di carteggi relativamente alla gestione emergenziale dei rifiuti in Campania. Nell’aprile del 2009 – ha precisato ancora il teste in lista d’accusa – Valente parlando con Facchi scaricava sul sub commissario Paolucci la responsabilità della revoca dell’attività della Impregeco per il Commissario di Governo. Poi venne la “revoca della revoca” che . ha precisato il teste – recava la firma di entrambi i sub commissari. Di una certa rilevanza è stata l’intercettazione tra il loquace ( troppo Sic!) Giuseppe Valente e Pina D’Alterio ( direttore Amministrativo poi nominata liquidatore ) quest’ultima diceva che era stata presso il Commissario di Governo e che stava facendo scrivere una lettera a Facchi la cosiddetta “revoca della revoca”. La D’Alterio poi si lascia sfuggire che dopo sarebbe passata da Nicola Casentino il quale avrebbe telefonato al sub commissario Paolucci dandogli appuntamento a Roma essendo lo stesso stato convocato dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui rifiuti in Campania per il giorno successivo e che l’intervento dell’On. Casentino avrebbe fatto annullare la revoca. A chiusura d’udienza, rinviando per il prosieguo al 28 novembre, il Presidente ha dettato un calendario per le prossime sedute ( compatibilmente agli impegni che la sezione tiene per la concomitanza del processo al boss Iovine ) che vanno dal 9 gennaio e fino al 9 luglio 2012.