Che Santa Maria Capua Vetere fosse una città denominata come “il pozzo di San Patrizio” questo si sapeva da tempo , ma che fosse la roccaforte o la cucina dei casalesi dove i soldi delle estorsioni si riciclano per presentare attività lecite , questo si è iniziato a sapere con il cambio del procuratore della repubblica e cioè quando il Dottor Maffei ha dovuto presentare le proprie dimissioni quando è scoppiato il caso Mastella: Bene ha fatto Il dottor Corrado Lembo a far capire che a Santa Maria Capua Vetere le cose erano cambiate e quindi un maggior controllo in lungo ed in largo veniva eseguito non solo dalla procura di Santa Maria Capua Vetere , ma soprattutto dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli. Ciò significa che la città è guardat a vista sia per la criminalità semplice che quella organizzata con il metodo intimidatorio. Ma si è scoperto, però, attraverso le molteplici documentazioni probanti che in città i lavori in questi 15 anni venivano affidati a ditte e a società che guarda caso provenivano sempre dall’agro aversano ed avevano sede di cantieri a Santa Maria Capua Vetere mentre quelle di Santa Maria Capua Vetere , e non parlo di quelle edilizie ma di quelle che operavano nel terziario venivano sempre più meno all’attività che avevano prefissato di eseguire . In sostanza se da un lato vi erano attività redditizi come il cemento dall’altra e in prevalenza quella di commercio veniva a mancare quella produttività di reddito per effetto di queste estorsioni .
L’ordinanza di 385 pagine firmata dal gip di Napoli Isabelli che ha visto l'arresto di 29 persone affiliate ad orga nizzazione malavitose narra un grande spaccato della vita sociale di Santa Maria Capua Vetere poiché dove vi è produttività di reddito anche e soprattutto illecita, li vi era un grande senso di bullismo rappresentato , come nel film documentario “ O sistema “, da auto di grido , da venerazioni religiose, come se il personaggio illecito si candidasse ad essere il signorotto della città e far capire “ Io so megl’ e te’ .
Finalmente oggi ne è la conferma. E' il grande lavoro di squadra svolto fino ad ora dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere nel continuare quel lavoro iniziato già nel 2008 e certamente chi è persona perbene non ha nulla da tenere perché i nodi vengono sempre al pettine.