Circa la soppressione di alcuni treni da Napoli a Caserta in orari fondamentali per i l pendolari del comprensorio aversano, il PD di Aversa e la Confesercenti provinciale esprimono il totale sostegno alla protesta in corso da parte di centinaia di lavoratori danneggiati dalla decisione di Trenitalia assunta, tra l’altro, con modalità brutali ed offensive per la stessa dignità dei cittadini, tutelata dalla nostra Costituzione. E si tratta di lavoratori che già vivono una condizione di profondo disagio.Le decisioni di Trenitalia, anche in base a pubbliche dichiarazioni dell’Amministratore delegato, sembrano riconducibili ad una politica ritorsiva dell’Azienda rispetto all’imminente ingresso di altri operatori nell’utilizzo della rete ferroviaria. Rispetto ad essa. la totale assenza del governo nazionale conferma il già comprovato disinteresse per i problemi che veramente riguardano le condizioni di vita dei cittadini, su cui vengono sempre più riversati costi insostenibili.Ancora una volta tagli drammatici vengono a colpire il Sud e la Campania, che ormai si trovano a sostenere, in una pluralità di settori (carburante, assicurazioni, igiene urbana), costi ben più onerosi delle regioni del centro-nord. Il governo provinciale e regionale non possono restare imbambolati ed assenti rispetto a politiche nazionali, che scoraggiano ogni prospettiva di sviluppo economico e commerciale e rischiano di seminare disperazione ed istigare alla rivolta.Nel quadro provinciale e regionale, il comprensorio aversano, che risulta particolarmente penalizzato dalla delocalizzazione di sedi di pubblici servizi, deve far sentire la sua voce. Il PD di Aversa, che porterà in tutte le sedi istituzionali la questione dei trasporti, lancia un appello alle forze che avvertono la responsabilità del momento, perché si proceda insieme ad elaborare una vertenza “comprensorio aversano” a sostegno della quale si è già avviato un coordinamento dei Circoli democratici del territorio.
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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