La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 25 gennaio 2011

OPERAZIONE FEUDO - COLPO GROSSO DEL GICO DELLA GUARDIA DI FINANZA ARRESTA SABATINO O CHAMPGNE. bELLA OPRAZIONE DEL TEN COL. SALSANO

In data odierna, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con contestuale sequestro di beni emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, per associazione per delinquere di stampo camorristico e reimpiego di capitali di provenienza illecita, nei confronti di GRANATA SABATINO, detto SABATINO O’ CHAMPAGNE, un importante affiliato al clan MALLARDO, operante nei comuni di Giugliano in Campania, Villaricca e Qualiano, con propaggini in altre Regioni, quali il Lazio e la Toscana.  L’operazione, denominata “FEUDO” rappresenta un importante traguardo nella lotta alla criminalità organizzata ed ha consentito di accertare che il clan MALLARDO, “storicamente” operativo in Giugliano in Campania e nei territori limitrofi, ha ormai esteso la propria sfera di influenza e di controllo ben al di là di quella zona:
• sia mediante “accordi” ed alleanze con altri clan (il “Clan Nuvoletta” ed il pericoloso “Clan dei Casalesi” – Fazione Bidognetti Francesco, alias “CICCIOTTO E’ MEZZANOTTE”),
• sia attraverso l’operatività di società o, più in generale, di soggetti economici formalmente autonomi, ma comunque costituenti, in concreto, espressione economica del clan, che risultano attivi anche in altre Regioni d’Italia,
divenendo in assoluto uno dei gruppi camorristici di maggiore potenza economica ed imprenditoriale.
Il GIP ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ha disposto il sequestro preventivo di:
• n. 1 ditta individuale;
• quote di partecipazione di 14 società;
• n. 127 unità immobiliari, costituiti da fabbricati e terreni;
• n. 38 mezzi di trasporto (motocicli, autovetture ed altri);
• n. 192 rapporti finanziari, tra bancari e postali, costituiti in prevalenza da conti correnti e conti di deposito a risparmio libero o vincolato,
per un valore complessivo stimato di oltre 30 milioni di euro.
La gran parte degli immobili sequestrati sono ubicati nei comuni di Giugliano in Campania (NA). Si tratta di 48 unità immobiliare e 24 terreni.
Sottoposti a sequestro anche immobili siti in Toscana, nelle province di Pisa (Santa Maria a Monte) e Arezzo (Marciano della Chiana e Foiano della Chiana) ed alcuni in Abruzzo, nella provincia di Chieti (Palena).
Le società interessate dal sequestro risultano avere tutte, ad eccezione di una, la sede legale in Giugliano in Campania, presso la residenza del soggetto tratto in arresto o nelle immediate vicinanze.
Si tratta di società esercenti prevalentemente l’attività nel settore edile, immobiliare e della gestione di pubblici esercizi (bar, ristorante, albergo e ricevitoria del lotto).
Tra le attività commerciali sequestrate, direttamente gestite dal soggetto tratto in arresto, si segnalano, in località Licola – Via San Nullo, il noto bar pasticceria “Champs Elysees”, al cui interno avvenivano gli incontri tra gli affiliati per discutere di questioni riguardanti il clan, il vicino albergo “La Fayette”, con annesso ristorante “La Buca di Bacco”, dove componenti dell’organizzazione celebravano cerimonie con trattamenti economici di favore.
Nella stessa zona sono stati sequestrati anche altri due noti ristoranti, L’Incanto e La Locanda degli Angeli.
Tale operazione si pone come sbocco finale di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, che ha condotto le indagini con massima professionalità e riserbo.
L’attività investigativa, durata mesi, ha permesso di svelare il funzionamento di una vera e propria holding imprenditoriale, gestita, direttamente o attraverso prestanomi, da un soggetto affiliato al clan camorristico MALLARDO.
Dalle indagini è emerso che il clan MALLARDO, attraverso il controllo del settore edile, immobiliare e della gestione di pubblici esercizi ha ulteriormente rafforzato ed esteso la propria sfera di operatività, anche in altre Regioni dell’Italia centrale.
Tali evidenze dimostrano inconfutabilmente la varietà ed interregionalità degli interessi economici del clan camorristico MALLARDO, che è riuscito ad insinuarsi in contesti territoriali ove non parevano registrarsi situazioni di particolare allarme sociale connesse alla criminalità organizzata.
E’ stato accertato che questa potente cosca ha reimpiegato in attività economiche e molto redditizie i cospicui proventi realizzati con i traffici illeciti commessi (reati contro il patrimonio, armi, delitti contro le persone e in materia di sostanze stupefacenti).
Il reimpiego è avvenuto grazie al ruolo attivo svolto da GRANATA SABATINO, noto imprenditore di Licola, il quale ha utilizzato le risorse finanziarie del clan per acquistare immobili e per ampliare e consolidare la redditività di esercizi pubblici molto noti nella sua zona di influenza, servendosi di imprese intestate anche a familiari ed altri prestanome.
In particolare, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuiva fittiziamente la titolarità di imprese e beni ai componenti del proprio nucleo familiare e dei fratelli Vittorio, Giuseppina e Raffaele.
Le conseguenze dell’intromissione della camorra nel libero mercato ha conseguenze devastanti, in quanto ne distorce i meccanismi essenziali.
Così operando, le società controllate dal clan o collegate ad esso alterano il sistema economico, perchè sovvertono le corrette regole e le dinamiche del mercato.
L’attività investigativa è stata particolarmente impegnativa e complessa, proprio poiché le attività poste in essere erano apparentemente lecite;.
È stato, infatti, necessario effettuare una certosina ricostruzione delle posizioni reddituali e patrimoniali degli indagati e dei soggetti ad essi collegati, nonché dei soggetti giuridici riconducibili agli stessi al fine:
• di rendere chiari i legami effettivamente esistenti tra GRANATA SABATINO e gli altri soggetti intranei all’organizzazione camorristica;
• di comprendere che l’impero economico così realizzato non era altro che il risultato dei rinvestimenti dei proventi dell’organizzazione camorristica denominata clan MALLARDO, ricorrendo anche all’esecuzione di accertamenti bancari e postali.Hanno, così, acquisito nuova “colorazione”, oltre che logica spiegazione, le risultanze delle analisi delle posizioni reddituali, patrimoniali e finanziarie.I risultati dei suddetti accertamenti - incrociati con le evidenze emerse nel corso delle indagini tecniche - hanno, poi, consentito società apparentemente “pulite” utilizzate per compiere le operazioni di riciclaggio.Le attività investigative hanno consentito di trovare ampi riscontri alle dichiarazioni incrociate rese da due collaboratori di giustizia, rispettivamente organici al Clan Nuvolette ed al Clan dei Casalesi, fazione Bidognetti.GRANATA SABATINO, oltre al riciclaggio e reimpiego dei proventi illeciti del clan, si occupava anche: - dell’individuazione di terreni sui quali effettuare speculazioni imprenditoriali ed edilizie, come nel caso delle aree a ridosso della caffetteria CHAMPS ELYSEES, rese edificabili grazie all’intervento dei MALLARDO presso il Comune di Giugliano e sulle quali fu poi edificato il parco acquatico ACQUA FLASH (ora MAGIC WORLD), speculazione resa possibile grazie all’accordo raggiunto tra i MALLARDO ed i NUVOLETTA;
- della riscossione delle estorsioni imposte dal clan;
- di mettere a disposizione del clan i locali della menzionata caffetteria pasticceria per consentire gli incontri tra affiliati al medesimo clan o a differenti gruppi camorristici;
E’ evidente che lo sviluppo in termini puramente economico-imprenditoriali dell’ambito di operatività del clan ha, chiaramente, giovato alla complessiva organizzazione criminale in quanto, non registrandosi in quei territori situazioni di allarme sociale connesse ad un palese controllo “militare”, ha consentito e consente il mimetizzarsi di tali investimenti illeciti nel tessuto sociale ed economico lecito della zona, finendo per realizzare una vera e propria commistione tra l’economia lecita e quella illecita.