La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 7 ottobre 2010

OPERAZIONE "EASY HOLDING" ARRESTRATI I FRATELLI MARANO IMPRENDITORI NAPOLETANI

Operazione "Easy Holding"

Questa Mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli - Gruppo Tutela Mercato e Capitali, all’esito di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli - Sezione Reati di Criminalita Economica, hanno eseguito ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti dei fratelli MARANO Francesco, Stefano e Salvatore, noti imprenditori di Melito di Napoli, indagati per plurime ipotesi di bancarotta fallimentare. •Le indagini, condotte anche analizzando corposa documentazione societaria e bancaria, hanno approfondito l’attività di cinque societa di costruzioni dichiarate fallite (Edilizia Napoli Nord S.r.l., FRATBMA S.r.l., Costruzioni Edili ML S.n.c., Cooperativa Edilizia Queen a r.l., PAR.MA. S.r.l.) nonché della "holding" cui le stesse erano riconducibili. I collegamenti fra le societa fallite avevano consentito la creazione, dalla fine degli anni "ottanta", di un vero e proprio "gruppo" (il c.d. "Gruppo MARANO”, impegnato nella cospicua edificazione della periferia Nord di Napoli e, come emerso dalle indagini, sostanzialmente ancora attivo in svariati settori, con circa un centinaio di società variamente controllate, partecipate, amministrate o comunque connesse anche in virtu di rapporti familiari o di cointeressenza economico/finanziaria, riconducibili ai fratelli Marano. Agli imprenditori sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale per aver sottratto o distrutto, con lo scopo di procurare a sé o altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, i libri e le altre scritture contabili delle societa fallite e di aver distratto, occultato o dissimulato i beni delle medesime societa per un valore di oltre 90 milioni di Euro. Il meccanismo fraudolento escogitato dai fratelli Marano e realizzato anche grazie all’accondiscendenza di alcuni dipendenti bancari consisteva nell’utilizzo di disponibilità economiche solo cartolarmente esistenti sui conti bancari di riferimento. E’, infatti, emerso che nel corso degli armi 1993 e 1994 le società del "Gruppo Marano" avevano beneficiato del credito bancario per importi di notevole entità in assenza di affidamenti bancari o dei requisiti per la concessione degli stessi, presentando per l’incasso effetti cambiari risultati intestati a persone inesistenti comunque falsi ed effettuando um "gir0" di assegni bancari emessi e ricevuti da società, sempre facente capo al "Grupp0 Maran0", senza adeguata copertura finanziaria. Gli imprenditori, inoltre, distraevamo i ricavi della stipula dei contratti di compravendita degli immobili facenti parte del patrimonio societari e una notevole quantità di immobili, ceduti mediante vendite simulate, per le quali 1101] era percepito alcun corrispettivo da parte delle società fallite, o comunque distraevano gli importi relativi ai corrispettivi risultanti dai relativi contratti di vendita, stipulati dalle fallite soggetti o societa sempre riconducibili al c.d. "Gruppo Marano". Nel corso delle perquisizioni, tutt0ra in c0rs0, press0 i lu0ghi nella disponibilità degli indagati sono stati rinvenuti ampia d0cumentazione utile per le indagini e beni di val0re, fra i quali circa cinquanta orologi di gran pregio presso l’abitazione di Salvatore Marano.