La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 7 luglio 2010

S.MARIA CV VIAGGIO NELL’ASSURDO: La Scuola “Principe di Piemonte” esempio di scarsa trasparenza amministrativa



In questa città non si è ancora capito che LA TRASPARENZA DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI e le leggi ad essa connesse sono figlie di una medesima filosofia che ha ridisegnato, fin dal 1990, il rapporto tra la pubblica amministrazione e il cittadino, sottraendo quest'ultimo da una condizione di sudditanza nei confronti del potere pubblico ed aumentandone nel contempo gli strumenti di tutela e di intervento attivo.

La “trasparenza amministrativa” consente ai cittadini di vedere garantiti i propri diritti nei confronti dell'amministrazione pubblica: hanno diritto ad un’informazione qualificata, ad accedere ai documenti amministrativi e conoscere, nei limiti precisati dalla legge, lo stato dei procedimenti amministrativi che li riguardano, seguendo le fasi attraverso cui l'attività amministrativa si articola.

Quanto accaduto all’architetto Morelli nel voler visionare atti pubblici appartenenti alla scuola Principe di Piemonte è gravissimo.

Nel merito, chiarisco, che il Sindaco deve dimostrare immediatamente alla Città, di aver ottenuto, prima di iniziare i lavori, l’autorizzazione sismica , di essere in possesso degli altri nulla-Osta previsti dalla Legge, di aver indetto ed esperito Gara d’appalto per affidare i lavori e gli incarichi a ditte e tecnici.

Non può permettersi di convocare Genitori e Consiglio di Circolo, come ha fatto il 21.05.2010 per fare promesse di collodiana memoria, molto vicine “all’aria fritta”.

I soldi pubblici, si parla di € 1.600.000.00, sicuramente non si possono spendere con leggerezza, affidando incarichi a ditte, seppur specializzate, per far eseguire lavori in maniera rapida, semmai facendoli anche certificare. Non si può evitare di produrre la regolare denuncia di inizio lavori per non inoltrare la pratica sl Genio Civile di Caserta per adempiere a quanto previsto dalla normativa antisismica. In queste procedure, infatti, devono essere indicati, per le connesse responsabilità, chi sono le ditte esecutrici dei lavori, chi è il progettista architettonico, chi è il progettista strutturale, chi è il collaudatore e chi è il geologo.

In questa scuola, già sono stati spesi inutilmente troppi soldi pubblici per avere questi squallidi risultati !

Questi amministratori hanno buttato solo un po’ di fumo negli occhi ai cittadini, ai genitori e al personale scolastico, facendo qualche saggio, lasciando la segreteria e la presidenza operative in una scuola pericolante e dichiarata dall’ing. Romano totalmente inagibile; tutto ciò per dare la parvenza che, comunque, qualcosa della Scuola fosse ancora attivo.

Questi amministratori hanno distrutto un’ Istituzione Scolastica che da sempre è stata il fiore all’occhiello della Città; hanno fatto passare ai genitori ed ai dipendenti un anno scolastico che è riduttivo definire infernale.

C’è chi, per accompagnare due o tre figli nei plessi dove sono stati sparpagliati gli alunni della “Principe di Piemonte” , è stato costretto a fare “salti mortali” per raggiungere il posto di lavoro, ovviamente costantemente in ritardo.

A questa amministrazione manca principalmente il senso civico oltre che la competenza amministrativa e gestionale.

Questi amministratori hanno pensato solo a promettere, ben sapendo di non poter mantenere, perché troppo impegnati in ribaltoni, cambi di casacca, a favorire gli interessi degli speculatori, a non riappropriarsi degli spazi pubblici sottratti alla collettività per favorire interessi privati, a stravolgere il traffico ed a creare soste a pagamento penalizzando il commercio e danneggiando i cittadini.

Chi opera in questo modo non ha in alcun conto la parola “vergogna” (dal latino “verecondia” che significa timore di fare qualcosa di riprovevole ) e, comunque, dimostra di non essere rispettoso verso gli amministrati.

E’ doveroso plaudire e ringraziare questi amministratori , a nome di tutti cittadini, genitori, alunni e personale scolastico , per tutto quanto hanno promesso e non fatto.

Riaprire la scuola a Settembre del 2010, con questi presupposti fondati “sull’aria fritta”, è assurdo.

Per questo modo di agire mi viene da proporre di intitolare il “Parco Urbano” (altro esempio di sprechi e di inadeguatezza nel programmare) già inaugurato, anche se mai “decollato”, con il nome “Parco di Pinocchio” per tutte le bugie che da tre anni i cittadini di Santa Maria si sentono ripetere da questo sindaco.

Gaetano Rauso