La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 14 luglio 2010

Le ragioni del “No!!!” alla collaborazione con il sindaco Giudicianni di Gaetano Rauso

La mia ferma opposizione alle voci insistenti di un ennesimo, imminente ribaltone nell’Amministrazione Comunale di Santa Maria Capua Vetere ed all’ingresso del P.d.L. nell’Amministrazione, è dettata da ragioni profonde e motivate.

Non è solo questione di programmi, ma soprattutto di uomini!!

Quest’Amministrazione, nel 2007, è stata scelta dal Popolo solamente perché si era dichiarata in nettissima contrapposizione con le disastrose amministrazioni che, negli ultimi quindici anni, hanno cambiato, in peggio, il destino di Santa Maria.

Tradendo il volere dell’elettorato, questo Sindaco ed i suoi accoliti, hanno optato per alleanze diverse da quelle scelte dal Popolo e che gli hanno permesso di porre in essere obiettivi speculatori che non hanno nulla a che fare con i programmi con i quali si era presentato all’elettorato. Ora sta cercando, sotto l’auspicio di chi non ha niente a che fare con la nostra città e che vuole affermare solo i propri interessi, di coinvolgere nel suo disastro anche il PdL.

Gli esponenti del centro destra che si sono dichiarati propensi a questa scellerata alleanza,sono le stesse persone che, con colpevole connivenza e per tutelare reconditi interessi, hanno determinato per tanti anni la vittoria del centro sinistra a Santa Maria o hanno collaborato con le amministrazioni che si sono succedute a distruggerne l’economia.

Chi ha già tradito ed è palesemente inaffidabile, non potrà mai avere il credito di coloro che vogliono, veramente, il bene della città.

Quale affidamento si può dare a ribaltonisti ed affaristi che hanno dimostrato di non aver a cuore la risoluzione dei veri problemi della città ed hanno rinnegato tutti i loro impegni?

Quale affidamento si può dare a questi personaggi che non hanno saputo dare, in tre anni, nemmeno una parvenza di immagine a questa città in cui si pensa solo a costruire case inutili e non a creare lavoro.

Le potenzialità di sviluppo di Santa Maria Capua Vetere sono immense e non vengono sfruttate solo perché ciò fa comodo agli speculatori. Non si vuole che si creino le premesse per dare alla città quella dignità che le è stata assegnata dalla Storia e dalla sua tradizione mercantile e che si sta disperdendo nell’incuria più totale. Sono stati persi tre anni in vaghe promesse di rilancio del centro storico che è tuttora nel pieno degrado ed il commercio langue per la mancanza di una riqualificazione di quella parte della città che ci era invidiata da tanti. Sono sparite le fabbriche ed ogni speranza di lavoro per i giovani.

Siamo stufi di promesse effimere e, puntualmente, non mantenute. Siamo stanchi di vedere la città che va, inesorabilmente, in malora.

Il centro destra che ha tutte le carte in regola per candidarsi alla guida della città; non ha assolutamente bisogno di accettare compromessi per gestire il potere per un po’ di tempo prima che scada il mandato di Giudicianni.

E’ questione di serietà!! Non ci si può immischiare con determinati personaggi che hanno dato, ampiamente, prova del loro interesse di restare attaccati alla poltrona per realizzare scellerate speculazioni che determineranno il completo disastro del tessuto economico, urbanistico e sociale del territorio cittadino.

Bisogna continuare a contrapporsi con serietà e fermezza a questo modo di governare la città e proporsi all’elettorato come una forza politica pronta a governare la città ed a farle riguadagnare il ruolo che ad Essa spetta.

Il PdL con questo suo scellerato progetto, potrà alienarsi tutte le simpatie di una popolazione che ha diritto ad essere governata. Non si possono ingenerare ancora dubbi sulla reale voglia di opporsi ad amministratori che, più volte sono stati tacciati di tutelare gli interessi speculatori che vanno a discapito della città; non si possono ancora rinfocolare sospetti che non si è mai voluto creare una valida alternativa a questi personaggi compromessi e portatori di interessi contrastanti con quelli della collettività.

Come si può pensare di traghettare personaggi che fanno parte di questa Amministrazione in una in cui sia presente il Pdl, senza essere tacciati di connivenza? E’ ora che il PdL si distingua per la volontà di opporsi al malgoverno ed all’affarismo per evitare che precipiti in un baratro da cui non si potrà più risollevare.

Il coordinatore che, come si opera in questo partito è stato scelto dall’alto, pur essendo legittimato dalle norme statutarie, ha il dovere di sottoporre l’intendimento di entrare in questa Amministrazione al vaglio di tutti gli iscritti, affinchè si possa dare ad essi la possibilità di esprimere un’ opinione su un progetto chiaramente avversato dalla maggioranza di essi.

Io, Mattucci e Rinaldi saremo espulsi dal partito? Come potranno giustificarlo se non facciamo altro che affermare i principi per i quali, finora, abbiamo lottato ??? Spero che il PdL sammaritano non sarà sommerso dal mare di fango che sta sommergendo il partito a livello nazionale. Spero che lo capiscano anche altri che, tuttora, sono scettici in merito a questa eventualità o che l’hanno appoggiata solo perché spinti da interessi o amicizie personali, rinnegando quanto affermato solo pochi mesi orsono.

La questione non sta solo nei programmi ma, soprattutto, nelle persone. I personaggi che fanno parte di quest’Amministrazione Comunale, sono da mandare via e non sono degni di alcuna considerazione, così come non lo sono coloro che hanno determinato, negli ultimi quindici anni, lo sfacelo della città.

Gaetano Rauso