Da casertace.it
S. MARIA CAPUA VETERE - S. TAMMARO
S.MARIA C.V. Ora Giudicianni si mette anche a fare il Pinochet e blocca l distribuzione del Popolo Sammaritano
Il comandante dei vigili urbani De Rosa ha parlato in un formale documento di autorizzazione di mancata iscrizione in un fantomatico registro della stampa. Ma il direttore Cecere dice: abbiamo il numero provvisorio del tribunale
LA GERENZA DEL POPOLO. IN HOME SINDACO E PINOCHET S.MARIA CAPUA VETERE – Se non fossimo a Santa Maria Capua Vetere e non sapessimo di trovarci di fronte ad amministratori e dirigenti la cui ignoranza (senso letterale del termine, ovviamente) tocca altezze, che se metti una sopra all’altro l’Everest e il K2 neppure ci arrivi, si potrebbe tranquillamente gridare alla deriva cilena, a una forma di repressione di diritti non solo sanciti dalla legislazione ordinaria, ma dalla sacra lettera della Costituzione. Ma siccome siamo a Santa Maria non si può che accogliere con un sorriso di compatimento e, al limite, con qualche lazzo ironico, l’incredibile decisione presa stamattina dal comandante dei vigili urbani De Rosa, il quale, autorizzando l’installazione del gazebo al settimanale Il Popolo sammaritano, diretto dal collega Prospero Cecere, ha vietato la sua distribuzione. Già raccontata così la cosa dovrebbe far rabbrividire e, invece, come detto, fa solo ridere. Sapete perché è stata negata, infatti, l’autorizzazione? Perché il giornale, fino alla scorsa settimana supplemento di un altro organo di informazione, non sarebbe iscritto nel “registro della stampa”. Ma che diavolo è il registro della stampa? Che dobbiamo fare, dobbiamo interpretare e cercare di indovinare quello che lei, comandante De Rosa, vuol dire e che dovrebbe scrivere con precisione all’interno di un documento formale e ufficiale come l’autorizzazione al gazebo che ha rilasciato? Le ribadiamo: che cavolo è ‘sto registro della stampa? Ahhhh, forse si riferisce al registro del tribunale del territorio di competenza che contiene l’elenco delle testate autorizzate o in via di autorizzazione! E allora, benedetto Iddio, un cittadino può pretendere che un dirigente che becca tre o quattromila euro al mese si esprima con parole precise, informate, inoppugnabili in un documento formale? De Rosa, De Rosa! Ci si attenderebbe la conoscenza di leggi e di prassi, che hanno forza di legge. Ci si attenderebbe che lei specifichi che si tratta del registro del tribunale, dato che non è una minuzia se invece del registro del tribunale si tratta di un registro di visite alla salma di un’Amministrazione comunale ormai putrefatta nella inazione e inabilità di incidere sui processi di sviluppo della città. “Il Popolo Sammaritano”, infatti, stando a quanto ci racconta il suo direttore Prospero Cecere, è dotato di un regolarissimo numero di registrazione provvisorio presso il tribunale di Santa Maria, e reca nella gerenza la dicitura: “In attesa di registrazione presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere”. Una condizione che gli attribuisce la piena titolarità ad essere distribuito, dato che non si tratta di stampa clandestina, ma di un giornale al cui tribunale sono già note proprietà, editore e direttore responsabile gerente. Anche noi di Casertace siamo partiti con il numero provvisorio in attesa del perfezionamento della registrazione. E così hanno fatto migliaia e migliaia di giornali.
Guardate, sindaco Giudicianni, giurista Stellato, che, evidentemente, non ha ispirato la rozza strafalcionata di De Rosa: io ogni tanto evito di occuparmi per qualche mese di Santa Maria perché sono nauseato dalla vostra assoluta incapacità, dalla vostra grassa ignoranza amministrativa e politica, dalla incredibile condizione di essere uomini di governo senza possedere minime cognizioni anche di carattere generale. Ma poi mi chiamano e mi raccontano cose da fantascienza, apparentemente iscrivibili all’alveo della metafisica. Io, dopo aver ascoltato incredulo, rispondo: ma dai, non è possibile una roba così! Neanche nel Darfur o nella Guinea Equatoriale… Non ci credo, se non mi mandate le carte, non scrivo nulla. Arrivano le carte e rimango basito: ma che città è mai questa in cui un vigile urbano scadente nell’esplicazione della sua funzione blocca la distribuzione di un giornale in spregio alle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione. In cui un organo di informazione, solo perché racconta verità scomode, deve essere imbavagliato. Se non fosse l’ennesima comica consumata dei padroni di palazzo Lucarelli, ci sarebbe da indignarsi, oltre che esprimere l’ovvia e sentita solidarietà di Casertace e mia personale al Popolo Sammaritano e al suo direttore Prospero Cecere. Ma a Santa Maria l’indignazione ha da tempo lasciato il passo a una desolata rassegnazione. Requiescat in pacem.
S.MARIA C.V. Ora Giudicianni si mette anche a fare il Pinochet e blocca l distribuzione del Popolo Sammaritano
Il comandante dei vigili urbani De Rosa ha parlato in un formale documento di autorizzazione di mancata iscrizione in un fantomatico registro della stampa. Ma il direttore Cecere dice: abbiamo il numero provvisorio del tribunale
LA GERENZA DEL POPOLO. IN HOME SINDACO E PINOCHET S.MARIA CAPUA VETERE – Se non fossimo a Santa Maria Capua Vetere e non sapessimo di trovarci di fronte ad amministratori e dirigenti la cui ignoranza (senso letterale del termine, ovviamente) tocca altezze, che se metti una sopra all’altro l’Everest e il K2 neppure ci arrivi, si potrebbe tranquillamente gridare alla deriva cilena, a una forma di repressione di diritti non solo sanciti dalla legislazione ordinaria, ma dalla sacra lettera della Costituzione. Ma siccome siamo a Santa Maria non si può che accogliere con un sorriso di compatimento e, al limite, con qualche lazzo ironico, l’incredibile decisione presa stamattina dal comandante dei vigili urbani De Rosa, il quale, autorizzando l’installazione del gazebo al settimanale Il Popolo sammaritano, diretto dal collega Prospero Cecere, ha vietato la sua distribuzione. Già raccontata così la cosa dovrebbe far rabbrividire e, invece, come detto, fa solo ridere. Sapete perché è stata negata, infatti, l’autorizzazione? Perché il giornale, fino alla scorsa settimana supplemento di un altro organo di informazione, non sarebbe iscritto nel “registro della stampa”. Ma che diavolo è il registro della stampa? Che dobbiamo fare, dobbiamo interpretare e cercare di indovinare quello che lei, comandante De Rosa, vuol dire e che dovrebbe scrivere con precisione all’interno di un documento formale e ufficiale come l’autorizzazione al gazebo che ha rilasciato? Le ribadiamo: che cavolo è ‘sto registro della stampa? Ahhhh, forse si riferisce al registro del tribunale del territorio di competenza che contiene l’elenco delle testate autorizzate o in via di autorizzazione! E allora, benedetto Iddio, un cittadino può pretendere che un dirigente che becca tre o quattromila euro al mese si esprima con parole precise, informate, inoppugnabili in un documento formale? De Rosa, De Rosa! Ci si attenderebbe la conoscenza di leggi e di prassi, che hanno forza di legge. Ci si attenderebbe che lei specifichi che si tratta del registro del tribunale, dato che non è una minuzia se invece del registro del tribunale si tratta di un registro di visite alla salma di un’Amministrazione comunale ormai putrefatta nella inazione e inabilità di incidere sui processi di sviluppo della città. “Il Popolo Sammaritano”, infatti, stando a quanto ci racconta il suo direttore Prospero Cecere, è dotato di un regolarissimo numero di registrazione provvisorio presso il tribunale di Santa Maria, e reca nella gerenza la dicitura: “In attesa di registrazione presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere”. Una condizione che gli attribuisce la piena titolarità ad essere distribuito, dato che non si tratta di stampa clandestina, ma di un giornale al cui tribunale sono già note proprietà, editore e direttore responsabile gerente. Anche noi di Casertace siamo partiti con il numero provvisorio in attesa del perfezionamento della registrazione. E così hanno fatto migliaia e migliaia di giornali.
Guardate, sindaco Giudicianni, giurista Stellato, che, evidentemente, non ha ispirato la rozza strafalcionata di De Rosa: io ogni tanto evito di occuparmi per qualche mese di Santa Maria perché sono nauseato dalla vostra assoluta incapacità, dalla vostra grassa ignoranza amministrativa e politica, dalla incredibile condizione di essere uomini di governo senza possedere minime cognizioni anche di carattere generale. Ma poi mi chiamano e mi raccontano cose da fantascienza, apparentemente iscrivibili all’alveo della metafisica. Io, dopo aver ascoltato incredulo, rispondo: ma dai, non è possibile una roba così! Neanche nel Darfur o nella Guinea Equatoriale… Non ci credo, se non mi mandate le carte, non scrivo nulla. Arrivano le carte e rimango basito: ma che città è mai questa in cui un vigile urbano scadente nell’esplicazione della sua funzione blocca la distribuzione di un giornale in spregio alle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione. In cui un organo di informazione, solo perché racconta verità scomode, deve essere imbavagliato. Se non fosse l’ennesima comica consumata dei padroni di palazzo Lucarelli, ci sarebbe da indignarsi, oltre che esprimere l’ovvia e sentita solidarietà di Casertace e mia personale al Popolo Sammaritano e al suo direttore Prospero Cecere. Ma a Santa Maria l’indignazione ha da tempo lasciato il passo a una desolata rassegnazione. Requiescat in pacem.
Gianluigi Guarino