La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 2 febbraio 2011

CARO GABRIEL NON FARE IL SAVIANELLO , DOCUMENTATI PERCHè LA CAMORRA E' NATA NEL TUO PAESE

GERMAN GABRIEL

 Egregio German Gabriel

Questo messaggio te lo scrivo in italiano , ma poi te lo fai tradurre dal tuo amico Roberto Saviano.

Se tu fossi andato a scuola e avresti studiato un po’ di storia venezuelana e spagnola del 1700 avresti capito che la tua battuta era fuori luogo per giunta ripresa da un giornale italiano pieno di escort che si erge a paladino della patria .

Se tu non lo sai adesso te lo spiego io dove è nata la camorra .

La camorra, è spero che qualche giornalista coi fiocchi non mi smentirà, è nata proprio nel tuo paese ed è stata importata a Napoli dai tuoi trisavori spagnoli tanto è che alcuni termini del tuo popolo assomigliano a quelli napoletani.

Ciò che affermo è confermato da uno sceneggiato –racconto che la Rai nel 1975 trasmise sul primo canale, rai 1, dove un giovane attore dell’epoca, Mariano Rigillo, raccontò come la delinquenza nasceva proprio dagli spagnoli e non dai Borboni e non dai napoletani o addirittura dal popolo casertano .

Perciò prima di esprimere un giudizio documentati, altrimenti fai una brutta figura tu e il popolo che rappresentati.

La camorra non è nata in provincia di Caserta è stata importata .

Ah Roberto Saviano cosa ha combinato e pensare che c’è stata la benedizione della lega e del presidente del consiglio .- Che Italia di merda!!!!! Siamo in mano a persone che passerebbero sul cadavere della madre pur di rimanere sulla sedia o poltrona come preferita. Eduardo di Filippo non aveva torto quando scrisse la poesia a’ pazziella.