Caserta ( di Ferdinando Terlizzi ) – La “Columbia Livia varietà domestica”, di proprietà di Gaetano Montuori, da Caserta, potrà continuare nella sua antichissima attività sociale, agonistica e di servizio, con l’utilizzo dei “piccioni viaggiatori”, sia per le manifestazioni sportive, che per il recapito della posta il cosiddetto servizio “Voyageurs”. E’ quanto ha stabilito il Tar della Campania ( Presidente Vincenzo Cernese, giudici Gabriele Nunziata e Sergio Zeuli - estensore ) con una sentenza ottenuta in seguito ad un ricorso intentato dall’Avv. Prof. Ciro Centore nell’interesse del Montuori che si era visto bloccare l’attività della sua colombaia per l’assurda ordinanza del comune di Caserta. Il mondo dei piccioni viaggiatori è in mondo affascinante, misterioso che appassiona moltissima gente, specialmente per lo studio del cervello, il cervello appunto di un “uccello” intelligente, ( addirittura sperimentato anche dalla CIA, per fini strategici e di spionaggio ) ma nonostante ogni sforzo, oggi, ancora non si compreso come facciano gli animaletti a percorrere, a velocità elevatissime, chilometri e chilometri ritornando poi al luogo di partenza senza perdersi nell’immensità del cosmo. Ecco in breve la storia casertana. “Il Montuori – ha sostenuto il prof. Centore nella sua difesa – è iscritto alla Federazione Nazionale dei titolari di “colombaia” per “colombi viaggiatori”, da circa trenta anni, ed ha, in Caserta, in un fabbricato di sua proprietà, sito alla Via Marchesiello, una colombaia con colombi viaggiatori, per fini sportivi / amatoriali e da affezione.
La colombaia ha una piena idoneità, dal punto di vista dell’igiene e della cura e, come tale, non ha determinato giammai alcuna lamentela e alcuna restrizione, tanto è vero che, anche di recente, ed esattamente alla data dell’11/4/2010, senza preavvertenza alcuna, è sopravvenuto un accertamento / sopralluogo, da parte della ASL Caserta 1/ Distretto 25 / Unità Operativa Veterinaria, tesa a verificare lo stato dei luoghi. E in questa circostanza l’intervento, stando al verbale degli Ispettori sanitari, la Unità Veterinaria ha avuto a verificare – la regolarità di ogni cosa, in seguito ad esposto (anonimo) verosimilmente da “vicini di casa”, non abitanti.
“Al momento del sopralluogo - ha spiegato il prof. Centore – “ i colombi erano circa settanta, tutti “muniti di anelli identificativi”, fissi ed inviolabili, così come si evinceva da un altro anello con il numero di identificazione e l’appartenenza al ricorrente e con la indicazione anche del numero telefonico dello stesso. Il sopralluogo dei vigili inoltre accertava che la colombaia era posta “all’ultimo piano” – sottotetto, e risultava essere di circa 120 mq., e composta da due voliere contenenti i 70 colombi muniti di una uscita; che la colombaia risultava altresì illuminata; che non si avvertivano odori sgradevoli e che le voliere risultavano munite di lettiere di norma.
Alla stregua dei risultati ispettivi – ha detto ancora Centore nel suo esposto al Tar - “appariva arbitrario e gravato da eccesso di potere per illogicità e devianza di potere il provvedimento di chiusura della colombaia ordinata dal Sindaco Nicodemo Petteruti”.
Il Tar, come detto, con sentenza depositata l’altro giorno, ha ripristinato nella giusta misura le cose, condannando addirittura il Comune alle spese che si era costituito in giudizio, chiedendo la conferma dell’ordinanza di chiusura. Il Comune di Caserta era assistito dagli avvocati Pasquale Fiorillo e Luigi Di Matteo.