Ci saremmo aspettate parole di “chiarezza” sulle diverse vicende che sono nell’occhio del ciclone, non una presentazione dei fatti processuali del Di Muro, sul quale per le vicende di camorra si è pronunziata la Cassazione che ha appunto “ cancellato” l’intero processo a carico del Di Muro e, quindi, sono caduti i sospetti e tutte le accuse che furono sollevati in un’epoca ( tangentopoli) in cui il clima di “caccia alla strega” fu tale che a Di Muro, ci si perdoni la battuta, fu solo risparmiato di non essere responsabile della eventuale sparizione dell’ Anfiteatro.
Per il patrimonio sequestrato, infatti, alla luce dell’esito del processo penale, sono in atto iniziative giudiziarie dello stesso Di Muro per la restituzione dello stesso. A tal riguardo ci chiediamo, piuttosto, se sia possibile ad un Sindaco sciorinare pubblicamente dati e notizie(relative al patrimonio di un terzo) che possiede quali “atti di ufficio” e se tanto non sia da sottoporre alla valutazione dei competenti organi da chi eventualmente leso da tale comportamento. Ma questi sono fatti privati ai quali facciamo solo cenno per dovere di cronaca e rendere giustizia all’una e all’altra parte.
Giudicianni conclude la sua filippica con livore e dichiara sostanzialmente che si vergogna del fatto che la città abbia avuto Di Muro tra i suoi amministratori e cittadini.
Entra così, paradossalmente, anche il nostro Sindaco nel limbo dei “pentiti”.
Per il patrimonio sequestrato, infatti, alla luce dell’esito del processo penale, sono in atto iniziative giudiziarie dello stesso Di Muro per la restituzione dello stesso. A tal riguardo ci chiediamo, piuttosto, se sia possibile ad un Sindaco sciorinare pubblicamente dati e notizie(relative al patrimonio di un terzo) che possiede quali “atti di ufficio” e se tanto non sia da sottoporre alla valutazione dei competenti organi da chi eventualmente leso da tale comportamento. Ma questi sono fatti privati ai quali facciamo solo cenno per dovere di cronaca e rendere giustizia all’una e all’altra parte.
Giudicianni conclude la sua filippica con livore e dichiara sostanzialmente che si vergogna del fatto che la città abbia avuto Di Muro tra i suoi amministratori e cittadini.
Entra così, paradossalmente, anche il nostro Sindaco nel limbo dei “pentiti”.