La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 19 giugno 2014

POLIZIA DI STATO - FERMATO UN 36 ENNE DI MONDRAGONE AVEVA ABUSATO SU UN MINORE

In data odierna la 3^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Caserta ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale (custodia in carcere), emessa dal G.I.P. di questo Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di S. Maria C.V. – Sezione reati contro la famiglia, la personalità individuale e commessi da o nei confronti di soggetti appartenenti alle c.d. fasce deboli -, nei confronti di C.P. di anni 36, da Mondragone, già detenuto per altro, per i delitti di violenza sessuale continuata ed aggravata ai danni della figlia della convivente, minore degli anni 10, nonché di maltrattamenti in famiglia.
Le indagini traggono origine dalla denuncia sporta dalla madre della minore la quale, già stanca e provata dalle continue condotte vessatorie poste in essere da oltre dieci anni dal convivente, aveva deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria dopo essere stata destinataria dell’allarmante racconto della piccola la quale, prima confidandosi con un’amica di famiglia e successivamente con la madre, era riuscita a raccontare le ripetute violenze subite da parte del padre durante le assenze, per ragioni lavorative, della madre dall’abitazione coniugale.
L’ascolto protetto della minore, in presenza di un esperto in psicologia, trovava riscontro nei verbali di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti, anche estranee al nucleo familiare della piccola, conferendo allo stesso la coerenza e linearità idonea a connotarlo di assoluta attendibilità.
Il narrato della piccola risulta cristallizzato nelle forme dell’incidente probatorio.

Il grave quadro indiziario emerso all’esito delle indagini risulta condiviso dal GIP in sede, che ha ritenuto proporzionata all’entità dei fatti oggetto di contestazione la misura carceraria, in ragione dell’allarmante pericolo di reiterazione del reato ed alla luce dell’assoluta mancanza di resipiscenza ed autocontrollo dimostrati dal predetto, che non ha esitato a commettere alcuni degli episodi di cui all’imputazione provvisoria durante il periodo di detenzione domiciliare, cui è sottoposto per altro delitto.