Per poter campare simula un furto, ma viene scoperto dagli agenti del Commissariato di polizia di Santa Marai Capua Vetere . Ma c’è di più voleva intascare i soldi dell’assicurazione. La storia ha del’inverosimile , ma è successa . Un giovane orafo di Santa Maria Capua Vetere in preda ad una crisi esistenziale dovuta appunto a delle mancate entrate ha cercato di simulare un furto con scasso. Nella mattinata di ieri, 12 gennaio, personale del Commissariato di P.S. di S. Maria C.V. si è recato in quella via Pezzella, presso un laboratorio orafo, dove il proprietario, B.T. di 40 anni, che ha fatto constatare ai poliziotti che durante la notte, ignoti, dopo aver rotto il vetro della porta di ingresso, erano penetrati all’interno ed avevano asportato stampi in acciaio, macchinari vari e un personal computer, per un valore complessivo di varie decine di miglia di euro.
Nel corso del sopralluogo, i poliziotti hanno avuto modo di rilevare che gli ignoti malfattori, verosimilmente nel rompere il vetro, si erano procurati dei tagli, tanto che sul pavimento erano state presenti alcune macchie di sangue.
La dinamica dell’episodio ed il materiale asportato hanno fatto nascere negli investigatori forti dubbi circa la paternità del fatto criminoso.
Le indagini effettuate subito dopo, hanno consentito, infatti, di acquisire indizi di responsabilità sul conto dello stesso proprietario del laboratorio.
Questa mattina, convocato presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di S. Maria C.V. per essere sentito quale persona informata dei fatti, B.T. si è presentato indossando un paio di guanti di lana che, nonostante all’interno degli uffici la temperatura fosse abbastanza alta, non ha tolto.
Questo comportamento ha avvalorato ancora di più le ipotesi investigative, già formulate nel corso della giornata di ieri.
Sollecitato a togliere i guanti, B.T. ha mostrato l’indice della mano destra fasciata.
Dopo una prima e prolungata reticenza sulle cause delle ferite, pressato dalle domande degli investigatori, B.T. ha finito per ammettere di essersele procurate nel simulare il furto presso il suo laboratorio orafo, perché, versando in condizioni economiche non floride per alcuni investimenti sbagliati, intendeva intascare i soldi dell’assicurazione che era stata stipulata contro il furto.
Il materiale denunciato sottratto nella mattinata di ieri è stato poi rinvenuto dai poliziotti nell’appartamento di B.T. che abita nelle vicinanze del laboratorio orafo.
Per i fatti di cui sopra, il predetto è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per simulazione di reato e tentata truffa in danno dell’assicurazione.