Ecco come il Pdl perderà la regione campania. Da che mondo e mondo, si sa , chi ha operato bene è normale che si prenda tutti i meriti , ma che qualche amico di partito ha iniziato da due anni una campagna contro il suo partito, questo è senz’altro fuori luogo.
Mi riferisco a due principali uomini politici che guarda caso vogliono ergersi a tutori del partito che negli anni addietro sono stati considerati soltanto dei paraculi e per giunta sono stati sponsorizzati da personaggi che politicamante non avevano neanche un ruolo primario e il voto della moglie.
Sono il finto editore e il bell’Antonio che prima hanno seminato tempesta, poi siccome qualcuno gli ha fatto notare che l’odiens era in calo in campania ha dato “ una sberla mediatica “ a coloro che stavano sbagliando . Così hanno invertito la rotta ed hanno dimostrato la loro solidarietà a chiacchiere mentre continuavano a remare contro . Poi quando gli è successo quello che non doveva succedere , per farla breve , il duomo in testa, tutto è cambiato spronando poi anche quegli inconsci di cittadini italiani che avevano votato a sinistra facendo sprofondare nel baratro più assoluto il pd .
E’ assurdo, Egregio presidente Silvio Berlusconi, che non si sia accorto di questo o addirittura per quieto vivere, proprio perché è impellente la nomina di Stefano Caldoro , per carità persona amabilissima e politicamente anche capace , cerca di dribblare, come Pato dribbla i difensori quando cercano di fermarlo, il problema in campania .
E’ un fatto grave che il coordinatore regionale e sottosegretario alle finanze sia indagato e per giunta per ben due volte dalla procura di Napoli.
La pillola da inghiottire è molto semplice. Venire a Napoli accompagnato dal ministro della giustizia alla inaugurazione dell’anno giudiziario in modo tale da far capire il suo pensiero , perché se lei non ritiene di far capolino nella città “ ro paese do sole “ allora Lei teme i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Napoli che per la verità sono dei galantuomini, ma che sponsorizzati da servitori dello stato hanno messo in difficoltà non il suo operato, ma la credibilità politica del suo staff in campania .
Di Nicola Cosentino se ne sapeva già all’indomani della sentenza di primo grado di Spartacus 1, quando il pubblico ministero, unico e solo a concludere un processo più chiacchierato d’italia,Federico Cafiero De Raho, depositò l’integrazione ai motivi di appello e li che c’è la chiave di quello che sta accadendo oggi. La storia continua e non si è mai fermata .
Vede, Egregio Presidente. la risoluzione l’ha a due passi da Palazzo Grazioli in via Federico Cesi, poiché l’unico personaggio politico e professionista che non ha avuto paura del clan dei casalesi e dei la torre è venuto a Casale accompagnato soltanto dal suo autista ed è Carlo Taormina.