SPARTACUS 1 – IN DIECI ANNI 15 MAGISTRATI HANNO PRODOTTO SENTENZE AFFINCHE’ SI STRONCASSE IL MALE INCUABILE DELLA NOSTRA PROVINCIA .
Oggi il merito della conclusione di un primo capitolo , va senz’altro ai magistrati che nell’ombra hanno deciso il futuro della nostra provincia .
Oggi da quando è stata messa la parola fine ad un cancro malvagio, molti non addetti ai lavori hanno osannato la sentenza della corte di cassazione come una battaglia vinta senza ricordare chi con sudore della fronte ha portato a termine il processo . Primo su tutti Il pubblico Ministero Federico Cafiero De Raho, rimasto da solo a contrastare il tumore dell’agroaversano, ma che con caparbietà e spirito di abnegazione ed attaccamento allo stato è riuscito a concludere il 15 settembre 2005 . Partito con Lucio Di Pietro primo pm ad occuparsi di carmine Schiavone e Luigi Gay oggi procuratore aggiunto di Santa Marai Capua Vetere. cafiero De raho è riuscito a concludere un processo che per certi versi stava sfuggendo di mano ai magistrati di Napoli , proprio per i troppi fatti e circostanze narrati dai pentiti che notiziavano di episodi omicidi ari venuti a conoscenza durante gli interrogatori
Ma bisogna ricordare quando il processo Spartacus fu affidato alla seconda corte di assise di Santa Maria Capua Vetere iniziò presso l’aula bunker di Viale Cappuccini , oggi in disuso, con il presidente Alberto Pacelli ed il giudice a latere Elena Giordano . Per una ricusazione il processo stava, nell’anno 1998, prendendo una brutta piega , quando però un colpo di coda per alcuni, ma un atto di coraggio dell’ora presidente Carlo Alemi, che aveva poteri per farlo , nominò dopo continue insistenze il presidente Catello Marano al posto di Alberto Pacelli e Raffaello Maggi al posto di Elena Giordano .
Un ordine che è custodito nelle motivazioni di primo grado.
Ma dal processo madre altri quattro sono nati proprio dalle dichiarazioni di Carmine Schiavone.
Il primo Spartacus 2 fu affidato dopo essere partito dal gup di Napoli, ad un collegio della prima sezione penale presieduto da Luigi Bonajuto e giudici a latere Nidia Genovese e Ciambellini . Procedimento nato sulle dichiarazioni per incastrare i politici tuttora ancora aperto in cassazione per alcuni .
Si passa poi al pesce regalato da Schiavone ai finanzieri che chiudevano un occhio per il famoso scamazzo, processo Aima, che si è concluso con poche condanne e molte assoluzioni . La coraggiosa presidente Gabriella Casella divise chi effettivamente poteva essere un affiliato alla camorra e chi invece era accusato di una semplice corruzione o concussione . Insieme a lei la lente di ingrandimento fu presa anche dal giudice Francesco Cananzi e da Carlo Modestino.
Ancora prima, anche se inserito nell’ordinanza di custodia cautelare di Spartacus 1 per un difetto di notifica il processo per gli omicidi di Pagliuca Genovese , luigi Petrella giunsero davanti alla prima corte di assise di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Oscar Bobbio che stilò una delle prime sentenze dove comparvero gli ergastoli prima ancora che il processo madre si concludesse.
Sempre la prima corte di assise per il processo dell’omicidio di don Peppe Diana aveva sentenziato ergastoli per Nunzio de falco Piacenti e Santoro. Particolare fu la deposizione del vescovo di Caserta Raffaele Nogaro.
Chiudono, infine questo harem di magistrati quattro, tre donne e un uomo .
Egle Pilla insime a Orazio Rossi si è occupata del processo per associazione nato appunto dal processo Spartacus Ammutinato ed altri , Maria Caturano giudice a latere ed estensore della corte di assise di appello del processo Spartacus 1, già a Santa Maria Capua Vetere ed infine Maria Vittoria Foschini per essersi occupata del processo sulla Tav.