La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 26 settembre 2009

SANTA MARIA CAPUA VETERE . GLI AMMINISTRATORI MINACCIANO,MA NASCONDONO A SANT'ANDREA DEI LAGNI PERSONAGGI CONDANNATI PER ASSOCIAZIONE CAMORRISTICA

Santa Maria Capua Vetere La tanto inneggiata libertà di stampa da parte del centro sinistra sembra essersi arenata nella città . E’ il caso che è accaduto in questi giorni dopo che sul blog sono usciti alcuni post. Non a caso gli amministratori politici della città si sentono braccati perché non riescono a localizzare la loro posizione politica in vista delle prossime amministrative e quindi ciò che accade intorno da fastidio, tanto è che addirittura mandano emissari che, con le “buone maniere” , minacciano risarcimento danni stratosferici , addirittura giungendo a dichiarare che vi saranno spedizioni punitive. Insomma se gli amministratori della città minacciano alcuni giornalisti, dall’altra invece si registrano residenze fittizie a Santa Maria Capua Vetere condannati per associazione camorristici, i quali risiedono da diversi anni nwella città. E’ il caso di un noto personaggio legvato al clan dei casalesi che addirittura risiede nella località Sant’andrea dei lagni e più precisamente nei pressi della nuova zona dove sorgono villette a schiera. Se ne accorto un operatore della pubblica amministrazione che si è recato per portare a conoscenza del personaggio un provvedimento giudiziario. Lo stesso, purtroppo non è stato rinvenuto nel posto in cui risiedeva tanto è che l’operatore amministrativo non ha potuto far altro che relatare su ciò che ha constatato rimettendo gli atti al comune.