Sono il padre della piccola Sofia B., nata il 7 settembre 2007, con gravissimi problemi a causa di una asfissia grave, dovuta alla negligenza dei medici dell’Ospedale San Sebastiano di Caserta, contro i quali ho proceduto legalmente. Per tali sciagurate condotte la magistratura competente ha adottato gli opportuni provvedimenti.
La breve vita della bambina che non vede, non sente e viene alimentata a mezzo sonda digiunale è stata un susseguirsi di ricoveri ed interventi (ben 12 di cui 8 al cervello) in 5 strutture sanitarie di tre regioni diverse costringendo la mamma a dormire, per mesi, su di una poltrona di fianco alla povera Sofia che combatteva , in maniera caparbia, contro la morte.
Adesso fortunatamente vive con noi a casa; pur avendo, però, sottoscritto un contratto con la ASL per l’assistenza domiciliare integrata, che prevede la presenza di un’infermiera a casa per tre ore al giorno, tre volte la settimana,
da circa due mesi l’infermiera a ciò deputata non viene più e ciò per meri problemi burocratici.
L’ ASL CE 2 competente sembra non avere mezzi e personale infermieristico idoneo ad assistere la mia piccola e non potere alleviare, in tal modo, la povera mamma così fortemente provata sia sul piano fisico che psicologico.
La madre della piccola è praticamente prigioniera in casa e non può mai perdere di vista la bambina in quanto la stessa deve essere aspirata, notte e giorno, per la continua produzione di muchi .
Con la presenza dell’Infermiera 3 volte a settimana per tre ore prima la madre aveva un po’ di tempo anche per fare la spesa, per dedicarsi ad un qualcosa di strettamente personale che potesse farle avvertire di possedere ancora un briciolo di dignità umana.
Ora non più.
Ho denunciato il comportamento dell’ASL nelle Sedi competenti; nonostante il repentino ed efficiente intervento delle Autorità Istituzionali questa struttura inerte ed inefficiente continua a far molto male ad una intera famiglia stremata dal dolore e dalla sofferenza ed in particolare ad una mamma segregata agli arresti domiciliari per la sola colpa di aver deciso di partorire all’Ospedale di Caserta ed alla sorella, studentessa, che è costretta a studiare anche di pomeriggio presso le aule universitarie.
Mi chiedo da cittadino: tutti i soldi assegnati all’assistenza domiciliare integrata che la nostra ASL pur professa di effettuare come vengono spesi?
Quale specifica formazione è stata effettuata negli ultimi anni a favore del personale infermieristico?
Fino a che punto degli individui così provati devono essere ancora umiliati?
Per contatti ed eventuali chiarimenti, chiamare il numero dello scrivente:
Mattia B. 320 4304905.
La breve vita della bambina che non vede, non sente e viene alimentata a mezzo sonda digiunale è stata un susseguirsi di ricoveri ed interventi (ben 12 di cui 8 al cervello) in 5 strutture sanitarie di tre regioni diverse costringendo la mamma a dormire, per mesi, su di una poltrona di fianco alla povera Sofia che combatteva , in maniera caparbia, contro la morte.
Adesso fortunatamente vive con noi a casa; pur avendo, però, sottoscritto un contratto con la ASL per l’assistenza domiciliare integrata, che prevede la presenza di un’infermiera a casa per tre ore al giorno, tre volte la settimana,
da circa due mesi l’infermiera a ciò deputata non viene più e ciò per meri problemi burocratici.
L’ ASL CE 2 competente sembra non avere mezzi e personale infermieristico idoneo ad assistere la mia piccola e non potere alleviare, in tal modo, la povera mamma così fortemente provata sia sul piano fisico che psicologico.
La madre della piccola è praticamente prigioniera in casa e non può mai perdere di vista la bambina in quanto la stessa deve essere aspirata, notte e giorno, per la continua produzione di muchi .
Con la presenza dell’Infermiera 3 volte a settimana per tre ore prima la madre aveva un po’ di tempo anche per fare la spesa, per dedicarsi ad un qualcosa di strettamente personale che potesse farle avvertire di possedere ancora un briciolo di dignità umana.
Ora non più.
Ho denunciato il comportamento dell’ASL nelle Sedi competenti; nonostante il repentino ed efficiente intervento delle Autorità Istituzionali questa struttura inerte ed inefficiente continua a far molto male ad una intera famiglia stremata dal dolore e dalla sofferenza ed in particolare ad una mamma segregata agli arresti domiciliari per la sola colpa di aver deciso di partorire all’Ospedale di Caserta ed alla sorella, studentessa, che è costretta a studiare anche di pomeriggio presso le aule universitarie.
Mi chiedo da cittadino: tutti i soldi assegnati all’assistenza domiciliare integrata che la nostra ASL pur professa di effettuare come vengono spesi?
Quale specifica formazione è stata effettuata negli ultimi anni a favore del personale infermieristico?
Fino a che punto degli individui così provati devono essere ancora umiliati?
Per contatti ed eventuali chiarimenti, chiamare il numero dello scrivente:
Mattia B. 320 4304905.