La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 25 luglio 2010

TRUFFA ALLA REGIONE DA 10 MILIONI DI EURO - LUNEDI MATTINA INTERROGATORIO FIUME PER I TRE AVVOCATI , MA CI SONO ANCHE ALTRI 4 INDAGATI

Saranno interrogati lunedì mattina dal giudice dalle indagini preliminari del tribunale di Benevento che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare i tre noti avvocati operanti nella città di Benevento, Marco Cocilovo, Mario Itro e Mauro Di Monaco. Sono stati tratti in arresto dalla Guardia di Finanza venerdi notte in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Benevento, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Tartaglia Polcini. I professionisti si sarebbero resi responsabili dei reati di appropriazione indebita, riciclaggio e fraudolento trasferimento di valori, per una somma complessiva di oltre dieci milioni di euro. Uno degli avvocati arrestato era stato incaricato dall'ospedale Fatebenefratelli di Benevento di procedere al recupero di somme non pagate da parte della Regione Campania. Una volta ottenuto il pagamento di tale somme, anziché mettere il denaro a disposizione del proprio cliente, se ne sarebbe appropriato. Gli altri due professionisti avrebbero quindi posto in essere varie operazioni bancarie e finanziarie per riciclare il denaro oggetto dalla indebita appropriazione. Inoltre sono stati notificati altri quattro avvisi di garanzia ad altrettante persone che avrebbero attivamente partecipato alla realizzazione della condotta delittuosa mediante l’accensione di conti correnti e l’effettuazione di operazioni bancarie tese, per l'accusa, a dissimulare e occultare la reale destinazione delle somme riciclate. Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, l’autorità giudiziaria ha altresì disposto il sequestro di una somma equivalente a quella oggetto dell'ipotizzato appropriazione e riciclaggio, per circa 10 milioni di euro.Un avviso di garanzia è stato altresì notificato al rappresentante pro-tempore di un primario istituto bancario nazionale per la responsabilità amministrativa dipendente da reato.