La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 25 luglio 2010

OPERAZIONE CAMALEONTE “ LA GUERRA DEI ROSES OVVERO LA GUERRA DEI SANNITI IN TERRA DI LAVORO”.

Ernesto Calindri attore drammaturgo italiano , qualche anno fa si dilettava in un noto scheck pubblicitario di una nota casa di liquori posizionandosi in mezzo al traffico di auto e recitando una storica frase “Contro il logorio della vita moderna bevi Cynar”.E’ il caso di dichiararlo ai personaggi sanniti ed in particolar modo a quelli che da un po’ di tempo migrano nella provincia di Caserta fin dal 1995 e che adesso si trovano a scontare uno stato di detenzione preventiva perché accusati di riciclaggio ed associazione a delinquere. Dal 1995, anno in cui fu lanciato un quotidiano casertano che ha raggiunto in poco più di dieci anni livelli stratosferici, i Sanniti o Beneventani si sono appropriati della città di terra di lavoro, rovesciando quella che è stato per molti anni una città dove si è fatta l’Italia con personaggi illustri istituzionali che avevano per certi versi solcato un percorso politico nazionale e casertano. E’ in questa sfera che il Corriere di Caserta è nato guarda caso da due personaggi , l’uno direttore e l’altro editore. Pasquale Clemente di Montesarchio direttore all’epoca che grazie a Maurizio Clemente editore diede vita al cambiamento radicale dell’informazione con personaggi del nascendo centro sinistra o partito della quercia in provincia di Caserta che segnò la nascita di Tangentopoli. L’amore professionale fra i due terminò, perché lo ricordo abbastanza bene, verso la metà di aprile intorno al 27 aprile del 1998 , data in cui per me segnò la scomparsa di un “angelo” nato da poco . Pasquale Clemente d’accordo con editori Tatarella e Bocchino diede vita alla Gazzetta di Caserta che iniziò a pubblicare notizie che il Corriere di Caserta, che intanto aveva nominato un nuovo direttore Antimo Fabozzo, non riusciva a captare perchè dall’altra parte vi erano giornalisti ancora imbambolati dal cambio direzionale del giornale voluto fortemente da Maurizio Clemente. Intanto faceva strada l’avvocato Marco Cocilovo insieme all’avvocato di Monaco . Il primo diventava anni dopo il deux ex machina del giornale colui che trovava i soldi insomma faceva consulenza al Corriere . Intanto Pasquale Clemente, dopo il ben servito, radunava il suo zoccolo duro dei giornalisti dell’ex corriere fra cui anche note firme che oggi sono al servizio dell’onorevole Bocchino nel Roma. E’ qui che la nasce la guerra dei sanniti in terra di lavoro che ha le sembianze di una vera e propria guerra dei Roses film commedia americana che parla di una strana coppia che a suon schiaffi pugni inizia una vera e propria guerra in casa rompendo tutto ed iniziando una lotta fratricida. La guerra, quella giornalistica, doveva terminare con l’operazione eseguita dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere nei confronti dell’editore del Corriere di Caserta sfruttando anche dichiarazioni di uomini politici e di giornalisti fra cui persone legate a Pasquale Clemente che dal 1998 era stato messo alla porta. La cosa però non decollò a favore della nuova gazzetta di Caserta , dopo aver anche brindato, alla stato di detenzione di Maurizio Clemente , anche con persone che oggi si trovano della redazione del Corriere di Caserta. Lo stesso Pasquale Clemente anni addietro dopo una piccola permanenza a Napoli nel Roma, aveva sfruttando l’amicizia di un tono imprenditore di Cancello Arnone a cui aveva promesso che il giornale doveva diventare il primo giornale in terra di lavoro. La lotta non è mai cessata anzi, sfruttando parentele di famiglia iniziò a dare filo da torcere alla famiglia Capacchione, chiudendo il cerchio con la notizia dell’arresto degli avvocati del corriere di Caserta che addirittura negli anni che vanno dal 2000 al 2003 e 2004 l’avvocato Marco Cocilovo prima di trasferirsi a via Mazzini , aveva lo studio in Piazza Vanvitelli lato Coin in un lussuoso palazzo storico dove era nato un importante personaggio europeo e cioè a due passi dal King House dove per anni il Corriere di Caserta ha avuto la sede .