MADDALONI (Caserta) - In questi
giorni è intervenuto il prof. Michele Vigliotti, Rettore del
Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di
Maddaloni, nonché reggente del Liceo
Scientifico “Nino Cortese” sempre di Maddaloni. Sia nella sua veste di
Preside e Rettore del Convitto e Liceo Classico (Europeo) “Giordano Bruno” che
di Preside del Liceo “ Nino Cortese” è stata incessante nel corso dell’anno
scolastico appena concluso l’attività di indagine e critica storica alle
vicende storiche del “Sud Italia”.
Convegni ed appuntamenti di
approfondimento sono stati, infatti, periodicamentMADDALONIe proposti.
Su questa scia, a seguito di un
evento d’intrattenimento nel comune di Arienzo (CE), il prof. Vigliotti ha
dichiarato : “Voglio rivolgere una meritata lode all’intera città di Arienzo
che, nell’ambito della sua festa cittadina ha ospitato Eugenio Bennato, lo
strabiliante cantautore che attraverso le sue canzoni cerca di riscattare la
storia del Sud, da sempre stravolta dai pennivendoli al servizio dei Savoia e
dei leghisti”.
Lo stesso prof. Vigliotti ha poi
meglio espresso le motivazioni del suo apprezzamento: “ Eugenio Bennato, che ha ripreso
i ritmi della taranta, un ballo antichissimo ricco di significati religiosi
ancestrali, è soprattutto il cantore della saga dei briganti, gli orgogliosi ed
eroici partigiani che si opposero alla colonizzazione del Sud da parte dei
piemontesi del massone Cavour e della sua longa manus Garibaldi.
Sostenuti dagli anticattolici inglesi che volevano eliminare la potenza
marinara borbonica nel Mediterraneo, i piemontesi inviarono qui Garibaldi, che
promise riforme agrarie e la terra ai braccianti, ma aveva in serbo per loro
solo quattro pallottole nella schiena come Bixio fece con i rivoltosi di Bronte”.
Il Rettore del Convitto Nazionale
“Giordano Bruno” di Maddaloni, così prosegue il suo contributo storiografico: “Quando fu chiaro che l’infame Garibaldi non
aveva nessun potere, che le terre le vendevano ai padroni di sempre, che i
possedimenti della chiesa e dei Comuni venivano alienati ai latifondisti
agrari, quando le tasse sommersero una economia già debole, e i giovani furono
costretti alla coscrizione obbligatoria, il Sud insorse.
Migliaia di braccianti e ex soldati borbonici imbracciarono le armi e
contrastarono duramente e spesso vittoriosamente l’esercito invasore. Cialdini,
la jena, rispose facendo incendiare e distruggere Casalduni e Pontelandolfo,
più di 1200 morti! Peggio delle SS nel 43-45: si parla oggi di 70.000 fucilati,
impiccati e morti in combattimento. Il capitano Nicola Summa, luogotenente del
capo dei briganti lucani, fu l’anima della resistenza: bello come un angelo
vendicatore, sempre in prima fila, era l’incubo di Guardie Nazionali, soldati
savoiardi, pubblica sicurezza.
Poterono ucciderlo solo a tradimento, sparandogli alle spalle”.
Il prof. Vigliotti, dando modo di
conoscere la discografia dell’artista esibitosi continua dicendo: “In Ninco Nanco Eugenio Bennato ha voluto
celebrare un eroe della Resistenza Meridionale, un bracciante che impugnò le
armi per difendere la sua terra, la sua fede, il suo re”.
A seguire il reggente del Liceo
“Nino Cortese” di Maddaloni, fa una amara considerazione: “Negli USA i soldati ribelli che difesero la bandiera della
Confederazione, sono ancora oggi venerati e celebrati. Da noi le strade sono
piene di nomi e statue di illustri sconosciuti nemici del Sud, Bixio, Cosenz,
Medici, Nullo…”.
In chiusura del suo intervento il
prof. Vigliotti, avanza prima una richiesta al comune di Arienzo: “Chiedo però agli amministratori di Arienzo
di compiere ancora un passo: dedicare una strada a Nicola Summa, capobrigante
morto perché il Sud non facesse la fine di una colonia”; e poi svela una
anteprima: “Io ho già invitato Eugenio
Bennato a parlare e cantare dinanzi ai miei giovani allievi dei licei di
Maddaloni, coi quali già in quest’anno abbiamo affrontato la storiografia
gaglioffa e mentitrice sulla nostra storia dei popoli meridionali”.