Per fare grande una città e questo è una base di partenza per poter traghettare un territorio verso una fiorente vita amministrativa e sociale, è senz’altro la sua industrializzazione.
Santa Maria Capua Vetere ha aree per poter riniziare quel cammino che può portare ad una maggiore produttività di reddito e quindi ad una discreta vita sociale della città .
Per far questo le società e le industrie che investono sul territorio devono necessariamente avere una sede legale ed operativa nel territorio di Santa Maria Capua Vetere. In questo modo si può costruire il benessere della città . Quindi la produttività di reddito è legata anche al lavoro ed ai compensi che ad essa ne derivano . In sostanza Santa Maria Capua Vetere ha bisogno di un riscatto industriale che certamente non è legato la patrimonio artistico della città. Cullarsi sugli allori è certamente controproducente perché, chi oggi è in età antenne , trenta anni fa era un “guagliuttone” che si divertiva, e oserei dire , come lo hanno fatto anche gli altri, quindi affermare che alcuni processi amministrativi hanno avuto anche il bene placido di candidati a sindaco da fastidio perché la storia lo dice la contrario.
La creazione di industrie non è una cosa facile anche perché ci vuole caparbietà per iniziare un percorso. Quest’ultimo è necessario perché attorno ad un industrializzazione del territorio c’è il benessere di un luogo di una città di una famiglia che vuole che i suoi figli crescere sani e non con la droga perché Santa Maria Capua Vetere ne è piena: No si può agganciare il nome della città soltanto alla “monnezza” e farne da capitale cosi come la Regione Campania l’ha battezzata con il bene placido della provincia, ente istituzionale che ancora una volta d’accordo con la regione ha individuato il territorio come una discarica a cielo aperto. Per fare sport, per creare benessere per invogliare il turista ad accedere in città la base è l’industrializzazione del territorio, senza di queste non si va da nessuna parte . Ecco perché vi contano un sacco di fesserie. E questo i commercialisti sammaritani personaggi politici lo hanno capito fin troppo bene e quindi ci sguazzano, ma non è neanche un catena di negozi commerciali , ne il cemento che sovrasta la città.