Master organizzato dall’Ordine degli Avvocati in collaborazione con Scuola Superiore dell’Avvocatura
Elio Sticco, il magistrato Diotallevi, il prof. Calvieri e gli avv. Palmiero e Paparoni alla giornata inaugurale – Il master durerà fino a maggio
S. Maria C.V. – ( di Ferdinando Terlizzi ) Dopo il saluto dell’Avv. Elio Sticco e la presentazione del coordinatore, Avv. Carlo Maria Palmiero, e dell’avvocato Francesca Paparoni, in rappresentanza della Scuola Superiore dell’Avvocatura di Roma, hanno tenuto la prima lezione, il magistrato della Corte di Cassazione Giovanni Diotallevi, e il Prof. Avv. Carlo Calvieri, dell’Università di Perugia. Seguitissima la prima lezione del Master che terminerà a fine maggio. L’importante seminario è stato indetto con il patrocinio della Fondazione “Lelio e Lisli Basso” e della “Scuola Superiore dell’Avvocatura” ed organizzato dalla “Scuola di Formazione Forense” coordinata dall’avv. Annamaria Sticco. L’Avv. Carlo Maria Palmiero ( nella foto )coordinatore del Master, nel corso del suo intervento ha spiegato che “Una forte sollecitazione a prendere coscienza della immanenza del sistema dei diritti fondamentali nella professione dell’avvocato sul piano culturale, etico e della tecnica professionale si è ora registrata con l’entrata in vigore l’1 dicembre 2009 del Trattato di Lisbona. Il Trattato, firmato il 13 dicembre 2007 da Capi di Stato e di Governo, e ratificato non senza difficoltà dai paesi dell’U.E., ha modificato il Trattato che costituisce la Comunità Europea e il Trattato dell’Unione Europea ed ha segnato una svolta storica nel processo di costruzione dell’Europa. Esso, infatti, attribuendo valore giuridico dei trattati alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E. (la Carta di Nizza) e prevedendo l’adesione dell’U.E. alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentale del 1950, ha innovato profondamente il sistema europeo del diritto e dei diritti. Oggi l’Unione non è più soltanto una comunità economica, ma anche politico-giuridica; come è scritto nel Trattato e nella Carta di Nizza l’Unione si fonda sui valori universali e indivisibili di dignità umana, di libertà, di eguaglianza e di non discriminazione e si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. La effettività della tutela dei diritti fondamentali è garantita dalla loro immediata efficacia giuridica in ogni paese dell’U.E.; una efficacia sovraordinata alle norme nazionali la cui interpretazione e applicazione dovrà d’ora in poi avvenire in conformità a queste norme di diritto europeo. L’avvocato è perciò chiamato direttamente a dare effettività ai diritti fondamentali, che investono i principali settori della vita, dalla dignità umana all’uguaglianza, alla libertà, al lavoro, alla famiglia, alla salute, alla giustizia, perché tale effettività sarà garantita soprattutto dalla giurisdizione e sarà quindi affidata alla sensibilità ed alla responsabilità di avvocati e giudici. Spetta quindi agli avvocati, innanzitutto, uniformare al nuovo quadro giuridico europeo le proprie strategie di difesa nel processo”. L’obiettivo del Master ha concluso Carlo Maria Palmiero “L’avvocato e il processo: strategia della difesa e diritto europeo” è dunque quello di fornire al professionista le conoscenze necessarie per muoversi con competenza in questo nuovo scenario. Gli incontri sono impostati con un approccio pratico e affrontano gli argomenti più importanti nel panorama della formazione dell’avvocato alla luce del diritto sovranazionale. Su diritti umani e fondamentali e la loro tutela davanti al giudice, sul trattato di Lisbona e la Carta di Nizza hanno poi tenuto la loro lezione il magistrato di cassazione Giovanni Diotallevi e il Prof. Avv. Carlo Calvieri, professore associato di diritto costituzionale presso l’Università di Perugia. Ne è seguito un interessante dibattito.