Due anni di indagini non sono serviti a smascherare il traffico di droga e l’associazione che si era formata fra i vari gruppi criminali di Marcianise e Santa Maria Capua Vetere. Ieri il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rigettato il teorema accusatorio della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che aveva focalizzato la sua conclusione in una costituzione di una mega associazione di stampo camorristico fra i gruppi di Marcianise e di S.Maria Capua Vetere. Non c’è camorra negli affari illeciti del fumo. Le pene ridotto a meno di un terzo dalla richiesta fatta il giorno dalò pm di Sciuva confermano le tesi che abbiamo sopradescritto. Il presidente Raffaello Magi e i giudici a latere Bove e De Ruggiero, hanno valorizzato le tesi dell’accusa, ma ai soli fini di spaccio e di estorsione . Ciò non è altro una conferma di un contraddittorio valido, basato soprattutto su accusa e difesa che è stato constatato nel corso delle udienze . L’operazione antidroga denominata “Kappa” era stata coordinata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nelle prime ore della mattinata del 14 novembre , in Marcianise, Capodrise, Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Casapulla ed altre località delle province di Caserta, Napoli, Salerno e Taranto, la Stazione dei Carabinieri di Marcianise aveva dato esecuzione a 25 provvedimenti nei confronti di altrettante persone indagate per “associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente (marijuana ed hashish), con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan camorristico Belforte di Marcianise”. All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi avevano partecipato circa 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, unità cinofile antidroga ed un elicottero; oltre ad eseguire i decreti di fermo, sono state effettuate numerose perquisizioni. L’attività investigativa è stata avviata dai Carabinieri di Marcianise lo scorso mese di marzo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia in seno alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e condotta mediante numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti e riscontri di polizia giudiziaria, arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti, che hanno consentito di: pervenire all’identificazione di un vero e proprio sodalizio criminoso con struttura verticistica, dedito al traffico internazionale di stupefacenti per conto del clan Belforte, al cui vertice vi è Francesco Zarrillo del 1979 da Capodrise, pluripregiudicato e sorvegliato speciale di P.S., attuale reggente del clan a seguito dei numerosi provvedimenti custodiali che hanno interessato i vertici dell’organizzazione.
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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