Omicidio Fakhry , cancellato l’ergastolo a Tiberio La Torre detto puntinella. La massima pena era stata emessa il 20 ottobre del 2008 dalla prima corte di assise di Santa Maria Capua Vetere presidente Elvira Capecelatro. La prima corte di assise di appello di Napoli presieduta dal Presidente Romeres e giudice a later la dottoressa Caturano (giudici che hanno emesso al sentenza di condanna per il processo Spartacus 1),ha riformato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Hass Fakhry ed ha condannato a 22 anni di reclusione il Tiberio la Torre accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Luigi Iannettone che argomentando la difesa è riuscito a farlo condannare al minimo della pena. Hass Fahkry era un egiziano che fu ucciso con 12 colpi di fucile perché Augusto la Torre aveva ordinato a Fernando Brodella ora deceduto e Ciro De feo anch’esso deceduto di eliminare il Fahkry perché aveva saputo che era un confidente dei carabinieri e stava per far scoprire il mercato della droga nella pineta di Pescopagano che i La torre avevano instaurato sul litorale Domizio : Qualcosa insospettì Augusto la Torre e l’egiziano la sera del 9 febbraio 1990 si vide presentare al suo cospetto i due affiliati che lo prelevarono prima sequestrandolo e poi rapinandolo e quindi alla fine portarlo in aperta campagna fra i territori di Falciano del Massico e Mondragone ed eseguire la sentenza di morte . Questo omicidio fu anche il prologo della strage dio Pescopagano avvenuta il 27 Aprile 1990 dove morirono molte persone .Il 27 luglio 2007 per Tiberio la Torre fu un giorno di resa perché fu concessa l’estradizione anche per l’omicidio dell’egiziano , ed una volta in Italia i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli gli hanno notificato il provvedimento restrittivo della libertà personale per l’omicidio dell’extracomunitario insieme anche ad altri provvedimento . In meno di due anni il processo è giunto davanti alla prima corte di assise di appello di Napoli che ha emesso nella giornata di oggi il verdetto : Non c’è ergastolo , ma una pena di 22 anni di reclusione.
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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