La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 15 gennaio 2010

CASTELVOLTURNO .STRAGE DI VIA PONTORNO ERGASTOLO A ZAGARIA , 30 ANNI AD APICELLA E 15 ANNI A DIANA

Villa Literno. Triplice omicidio a castelvolturno, nel giorno della perquisizione c’è la conferma dell’ergastolo per Michele Zagaria. Cancellato invece la massima pena dell’ergastolo a Pasquale Apicella ridotta a 30 anni di bvreclusione , mentre vien coneframta la pena di 15 anni di recluisione a Luigi Diana . Questa la sentenza della corte di assise di appello di Napoli emessa ieri pomeriggio. C’era una guerra fra clan al momento della strage in via Pontorno . Lo avevano dichiarato nel cotrso del processo davanti alla corte di assise di Santa Maria Capua Vetere personale del commissariato di polizia che all’epoca dei fatti svolgevano l’attività investigativa a Castelvolturno . Michele Richiello , suo figlio Salvatore di 12 anni e il genero Pellegrino De Micco furono uccisi per dare una risposta ad un altro omicidio avvenuto l’8 aprile 1991 . Proprio in quel giorno avevano ucciso Antonio Coppola di Castelvolturno che era un affiliato al clan degli Zagaria . Ma l’operazione ,avvenuta il 18 aprile 1991 a Castelvolturno, doveva fare un’altra vittima che si salvò per puro caso , tale Mauro Castaldo che quel giorno si era recato in un mobilificio ed aveva lasciato nell’auto i tre che furono uccisi a sangue freddo. C’è stato un muovo movente oltre a quello già conosciuto. Il tutto e venuto fuori durante l’interrogatorio. I racconti degli operatori del commissariato di polizia hanno fatto luce anche sulla guerra che si era scatenata dopo la morte di Enzo De falco e i tentati omicidi di Giuseppe Falco e Dionigi Pacifico ,e di tanti altri che venivano eseguiti per dare un segno di supremazia del clan sul litorale domizio . Gli stessi che sono stati contestati nell’ordinanza di Spartacus , processo che è alla battute finali. Il triplice omicidio avvenuto a Castelvolturno fu ritenuto un grande errore da parte dei massimi esponenti del clan dei casalesi e liternesi perché Pasquale Apicella ,Luigi Diana e Michele Zagaria dovevano uccidere, secondo alcune dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Mauro Castaldo perché ospitava presso la sua abitazione Claudio Di Costanzo ritenuto legato al gruppo Caterino – De Falco . Dopo il triplice omicidio però sia Luigi Diana , Vincenzo Zagaria che Pasquale Apicella furono arrestati perché trovati in possesso di numerose armi , ma le stesse attraverso una perizia balistica segnalavano la compatibilità che poi fu esclusa dalla consulenza tecnica . Per questi motivi fu aperto un procedimento penale al tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel 1992 ma fu archiviato in data 29 maggio 1997.