La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 20 maggio 2009

OPERAZIONE BIOPOWER RESTANO DENTRO BRACCIALI E TOPMBOLILLO CONFERMANO LA DETENZIONE DOMICILIARE PER L'EX ASSESSORE GIUSEPPE ESPOSITO

Operazione Biopower , restano in carcere Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo , ma confermano gli arresti domiciliari per l’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Santa Mria Capua Vetere Giuseppe Esposito spedito dal carcere a casa dal gip Paola Cervo del tribunale di santa Maria Capua Vetere. Secondo i giudici partenopei l’associazione a delinquere esiste , ma esiste anche con altri personaggi politici di altro schieramento poiché le indagini della procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere sono soltanto agli inizi . Nonostante la sezione del tribunale del riesame di Napoli abbia in ognicaso cassato alcuni capi di imputazione è rimasto in piedi soltanto quello relativo al’associazione a delinquere di cui Giovanni Verazzo ne risonde ancora , ma ha annullato il capo K. Il tutto ruota intorno a tre società che hanno sede nella stessa città e nelle strana strada sono legate tra di loro da tre personaggi chiave di questa vicenda sono Renzo Bracciali, Giampiero Tombolillo e guarda Giovanni Verazzo a cui i giudici sammaritani gli hanno negato la libertà. Le rilevazioni dichiarate ai giudici e considerate top secret di Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo, tuttora detenuti nel carcere di Regina Ceoli di Roma, sono state al vaglio dei giudici partenopei . La vicenda giudiziaria è saltata fuori perché la Regione Campania ha finanziato 50 centrali per energia rinnovabile tra cui tre a biomasse di grosse dimensioni del valore di 22 milioni di euro. Una di questa doveva essere realizzata ad Atena Lucana della Natural Energy srl, un’altra è stata localizzata a Reino in provincia di Benevento, della Energhetic srl, la terzana cui ne è nato il castello accusatorio a Pignataro Maggiore in provincia di Caserta della Biopower srl. Le tre società che oggi hanno sede tutte in via Boncopagni a Roma sono amministrate più o meno dalle stesse persone. La Natural Energy ha sede in Via Boncompagni 93 Roma, nasce il 19 giugno 2006, è partecipata da Energhetic srl e Seq srl. Amministratore delegato è Silvia Fiorani. Tra i consiglieri c’è l’ingegnere Giampiero Tombolillo. Anche la Energhetic srl, quella di Reino, ha sede legale in via Boncompagni 93, Roma, presidente del Cda è Renzo Bracciali, tra i consiglieri Giampiero Tombolillo e Silvia Fiorani. La Biopower srl, quella di Pignataro Maggiore ha sede a Caserta, è partecipata dalla Energhetic srl e dalla Area Sviluppo srl. Presidente del consiglio di amministrazione è l’ingegnere Giampiero Tombolillo. Amministratore delegato è Giovanni Verazzo. Tra i consiglieri, Silvia Fiorani. A novembre però c’è una novità.Le quote sociali della Biopower srl di Pignataro vengono rilevate dalla Biopower Italia srl, con sede a Roma. Tra gli scopi della società la gestione di partecipazioni in societa’ o enti. Si tratta in sostanza di una finanziaria. La società è partecipata da Energhetic srl e Area sviluppo srl. Presidente del consiglio di amministrazione è Renzo Bracciali. Tra i consiglieri Giovanni Verazzo e Tommaso Verazzo. Nel maggio 2007 nella villa del boss Raffaele Ligato dove vi era il figlio di Raffaele Ligato, Pietro - esponente del clan Lubrano-Ligato - lo trovarono a colloquio con due persone, erano l’imprenditore Tommaso Verazzo, tra gli amministratori della Biopower Italia srl, una presenza strana . Questo avvenimento tuttavia ha fatto sì che il sindaco di Piganataro, Magliocca, sospendesse l’iter dell’impianto a biomasse.