Giuseppe Passarelli , nato il 14 giugno 1959. Ha frequentato
il liceo classico Cneo Nevio in S. Maria C.V .
Si è laureato in giurisprudenza presso la facoltà Federico
II in Napoli il 17 luglio 1986
Ha fatto pratica legale nello studio del padre, avvocato
Carmine Passarelli e presso lo studio dell’avvocato Iorio.
Il 22 luglio del 1994 si è sposato con Maria Teresa De
Chiara conosciuta attraverso una collega e amica di studi. Nel febbraio del
1999 è nata l’adorata figlia Carmen
Ha sempre lavorato con grande serietà presso il suo studio
privato sito presso il parco Piga in via Melorio
Era legale della BCC
(Banca di credito cooperativo) di Casagiove, del banco Napoli,della Cattolica
di Verona, ed altre agenzie assicurative
Ha esercitato la sua professione di avvocato civilista
presso il foro di S.Maria C.V.
Le parole della figlia Carmen all’adorato padre nella chiesa
dell’Immacolata.
Lasciate che vi
racconti una storia, una storia diversa
dalle altre, diversa da quelle della Walt Disney, è una storia con valori
umani, una storia che c’è chi la conosce dall’inizio come me, chi dalla fine e
chi non la conosce proprio.
Pertanto premetto che è una storia con un finale come tutte
le altre storie, ma non con un lieto fine. E’ la storia di un papà, di un
grande uomo,di un uomo di vita, di valori di fede, insieme alla sua figlia.
“C’era una volta un papà diverso dagli altri, ma difficile
da definire, una persona simpatica, scherzosa, che con simpatia cercava di
conquistare tutto e tutti,anche gli sconosciuti.
Elargiva denaro a tutti i bisognosi e aiutava tutti quelli
che avevano bisogno.
Amava tanto la sua famiglia.La sua figlia Carmen era la sua
vita.
Faceva l’avvocato e
desiderava che la figlia potesse continuare la sua professione: Aveva
molta stima verso gli altri ed era una persona molto umile.
Alla figlia dava tutto ogni cosa che lei desiderasse,anche la luna,se glielo avesse chiesto
Amava viaggiare e non vedeva l’ora di fare una crociera,ma Carmen inizialmente non era d’accordo, così il
papà aspettò fin quando la figlia crebbe e la portò lontano dove lei volesse.
Voleva conoscere il mondo e ogni anno era un viaggio nuovo, una meta diversa.
Carmen era ancora viziata dal padre che l’accontentava in
tutto.
Carmen amava molto il mondo dello spettacolo, cantare sul
palco, la grandezza e lo sfarzo delle cose.
Forse suo padre quella passione non l’aveva mai compresa,
forse perché a lui non era gradita; credeva sempre che la sua bambina potesse e dovesse intraprendere gli studi giuridici ed
anche in questo volle accontentarla dandole la grandezza, l’America.
Partirono così per
l’America . Giuseppe voleva farle conoscere il mondo, non solo per darle la grandezza e ma anche insegnare e farle comprendere la bellezza delle cose,
tutte creature di Dio. Dava ogni cosa a tutti non perché le cose non avessero
un valore, bensì per carità.
Giuseppe amava molto mangiare e lui e la figlia erano grandi
buongustai e dopo essere andati in
diversi ristoranti alla fine scrivevano una griglia con le diverse
valutazioni e giudizi.Era molto geloso della figlia, per gli amici che
frequentava e le chiedeva sempre:’’ Ma chi è questo ragazzo’’ Anche verso il mio
idolo non c’era scampo: ‘’Marco Mengoni, quell’incompetente!’’.
Lui non pensava veramente queste cose, ma lo faceva per
provocare la figlia, per istigarla e farla arrabbiare e poi riderci sopra.
C’erano poche persone che l’hanno
voluto male e la figlia ha sempre promesso a se stessa che un giorno davanti a
tutti avrebbe detto queste cose: “ Era un uomo pieno di carità, voluto bene da tutti,
ma ci sono state,cosa che accade
sempre,anche delle persone che lo hanno
voluto male e che proveranno sicuramente rimorso per non averlo
apprezzato.Amava molto i films a
differenza della figlia che solo più tardi li amerà anche lei.La sua passione
numero uno era il mare, aveva acquistato una casetta, dove trascorreva intere
giornate d’estate. Un giorno volemmo tornare in una delle tante città,
Taormina, che avevamo già visto e soprattutto dove si mangiava cibo buono.
Giuseppe diceva sempre alla
figlia:’’ Carmen, il nostro motto è quando nei ristoranti non trovi tante
persone non è un buon segno’’. Durante il viaggio il padre avvertì delle sofferenze e per tutta quella vacanza
stette male.
Dopo un po’ di tempo Giuseppe verrà a scoprire che sarà
oggetto di un bruttissimo male, un caso per il quale la scienza purtroppo non ha trovato, a tutt’oggi,una
efficiente cura.
Giuseppe non volle farlo sapere alla figlia, perché sapeva
nel cuor suo che sarebbe stato un
dispiacere troppo grande. Passarono i mesi e Giuseppe sperava che con la chemio potesse curare questo male.
Il male inizialmente era
regredito del 60%. La figlia una notte sognò di salire su una montagna e
di affogare in un maremoto insieme ai genitori, ma poi di uscirne vivi tutti e
tre, di girarsi e di vedere dietro la croce.
Purtroppo le cose non andarono come nel sogno, che come
tutti i sogni, quasi sempre, sono vani.
Carmen capì il male del padre anche se non voleva dirglielo.In
questi pochi mesi ha capito, stando
vicino al papà la bellezza delle cose che come lui diceva non dovevano essere vane illusioni, ma vissute con la fede e con
il ringraziamento giornaliero a Dio.
Giuseppe ora è morto e vive in cielo con gli angeli. Carmen
è molto addolorata ma nello stesso tempo è forte, molto forte come il padre”
Papà scusa se ho sintetizzato questa bella storia tra noi
due in solo due parole, ma come dicevi tu:” Non è importante la quantità, ma il
cuore”
Una tua frase che certamente
ricordero’ sempre è:” Piccola bambina mia, qualsiasi cosa la vita ti riserva è
voluta da Dio e dobbiamo accettarla, ma tu ora va e continua a vivere
serenamente la tua vita, come io ti ho insegnato”
Spero che questa storia vi sia piaciuta anche se nella
tristezza.
Ti voglio bene papà e spero di rimanere per sempre nella tua
mente e nel tuo cuore.