La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 15 ottobre 2014

ARMI IN VENDITA PER I CLAN CAMORRISTICI A CAPO DI TUTTO C'ERA UNA GUARDIA GIURATA

All’alba di venerdì scorso, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata da questa Procura della Repubblica, i Carabinieri della Compagnia di Mondragone hanno eseguito un fermo d ’indiziato di delitto nei confronti di 7 indagati, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita al traffico illecito di armi da fuoco e munizioni (art. 416 c. p. ), detenzione e porto di armi e munizioni comuni e da guerra (artt. 9, 10, 12, 14 L. 497/74, art. 697 c.p.) con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 L, 203/91). Le persone s’identificano in CONTE Armando, D’ADDIO Giuseppe, NACARLO Antonio, IACCARINO Attilio, VOLGARE Salvatore, GUADAGNO Salvatore e GUADAGNO ARCO Ciro. Ai provvedimenti cautelari d’urgenza a carico dei 7 sono seguite idonee misure restrittive in carcere.
Le indagini, iniziate nel novembre del 2013, condotte prevalentemente attraverso attività tecniche e di pedinamento, giovandosi anche d’importanti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno permesso d’indebolire il principale canale di approvvigionamento e distribuzione di armi delle diverse e consorterie criminali casertane e partenopee.
L’operazione ha permesso di disarticolare un ’organizzazione che operava trasversalmente nel territorio delle Provincie di Napoli e Caserta, fornendo il proprio apporto ai diversi gruppi criminali egemoni in quei territori, con la finalità di fornire, riparare e provare armi e munizioni.
A capo era CONTE Armando, guardia giurata, conosciuta negli ambienti criminali per le sue notevoli capacita nella manutenzione, alterazione e riparazione delle armi. Egli risulta aver messo le sue conoscenze tecniche in materia di armi a disposizione di vari Gruppi criminali (Casalesi, Savarese, Giuliano), garantendone in più occasioni l’approvvigionamento necessario per rafforzarne la loro forza militare nelle faide che hanno caratterizzato gli ultimi anni, soprattutto nel territorio partenopeo.
L’associazione è risultata possedere una capillare diffusione: in ogni quartiere del capoluogo napoletano esisteva un uomo di fiducia, un intermediario con i diversi clan camorristici e con il compito preciso di prendere "le ordinazioni" in base alle richieste degli affiliati (NACARLO nel quartiere Sanita, VOLGARE e IACCARJNO nel quartiere di  Forcella, GUADAGNO Arco Ciro e Salvatore nell ’area vesuviana).

Un ’altra guardia giurata, D’ADDIO Giuseppe, e emerso avere il ruolo di gestire gli ordinativi e le consegne delle varie armi e munizioni. Tra le "conoscenze" di CONTE Armando sono stati individuati anche i titolari di note armerie dell’hinterland  napoletano, grazie ai quali egli é riuscito ad ottenere munizioni, armi o parti di esse necessarie per soddisfare le esigenze e le richieste provenienti dai diversi gruppi criminali. Nel corso della perquisizione a casa di uno dei denunciati, i militari hanno sequestrato un ingente numero di munizioni. ll grappo aveva an vero e proprio prezzario. Una pistola veniva venduta ad un prezzo oscillante tra i 500,00 ed i 900,00 euro ; mentre per an fucile mitragliatore si raggiungevano anche i 2. 700, 00 €.