“ Se avessi ancora ricoperto il ruolo di Assessore alla Cultura avrei proposto alla Amministrazione comunale di licenziare una delibera di Consiglio comunale a sostegno dell’Istituto Italiano di Studi filosofici di Napoli. Quello che, infatti, sta accadendo all’illustre avvocato Gerardo Marotta ha dell’incredibile: una struttura come quella diretta da “ l’ultimo giacobino “ che è considerata patrimonio dell’Umanità è sotto sfratto! Con molta amarezza ho visto in TV l’accatastamento dei preziosi volumi che sono stati trasferiti in un capannone periferico. Certo, la deliberazione comunale avrebbe solo un sapore simbolico, ma, al tempo stesso, rappresenterebbe una presa cristallina di posizione da parte degli amministratori e quindi conseguenzialmente anche da parte della cittadinanza. E penso che l’avv. Marotta, per il suo impegno culturale e per aver saputo coinvolgere nella sua Assise i maggiori intellettuali europei e mondiali, meriti questo apprezzamento. Io stesso, nel 2007, ebbi il grande onore di moderare un incontro pubblico presso la sala consiliare sammaritana nell’unica occasione in cui Marotta è venuto nell’Antica Capua. Poco dopo, ebbi anche modo di assistere – proprio presso l’Istituto napoletano – a un bel Convegno a cui parteciparono insieme all’avvocato anche l’urbanista Alfredo Di Patria e il professore Sergio Tanzarella.
Detto questo, è possibile manifestare la solidarietà all’avvocato Marotta anche tramite facebook sottoscrivendo una petizione ad hoc che riporto: Chiediamo a gran voce che l'Istituto Italiano degli Studi Filosofici, patrimonio dell'umanità, sia sostenuto in Italia da un'iniziativa legislativa, e riceva un riconoscimento istituzionale che lo equipari alle più prestigiose istituzioni culturali del paese come l'Accademia della Crusca e l'Accademia dei Lincei. Facciamo nostro l'appello dell'Istituto ( link: http://www.iisf.it/) e chiediamo che il Governo presenti un disegno di legge al Parlamento diretto a garantire un finanziamento stabile per l'Istituto Italiano degli Studi Filosofici che consenta il pieno svolgimento delle sue attività di ricerca e della sua funzione civile.