La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 10 febbraio 2012

ECCO COME I CONSIGLIERI COMUNALI PRESERO ORDINI DA FORTUNATO ZAGARIA

Nel corso dell’interrogatorio del 30.3.2010, ZARA ricostruiva anche la vicenda relativa alle dimissioni rassegnate dai tredici consiglieri comunali che, in data 10.2.2009, aveva portato allo scioglimento del consiglio comunale.

Ricostruendo quanto accaduto in quel periodo, e mi riferisco in particolare all’ottobre 2008 ed agli eventi precedenti allo scioglimento dell’amministrazione del comune di Casapesenna, avvenuto il 10.02.2009, ho ipotizzato che le dimissioni di tredici consiglieri della giunta comunale, siano state la conseguenza di una vera a propria direttiva impartita dagli esponenti di spicco del clan camorristico egemone sul territorio di Casapesenna. Pubblicamente i consiglieri spiegarono le loro dimissioni, accusandomi di immobilismo amministrativo, ma alcuni di loro – in particolare Annamaria Rufino e Costantino Diana – mi dissero che il vero motivo delle loro dimissioni era una precisa direttiva di Fortunato ZAGARIA, all’epoca vicesindaco, al quale evidentemente non potevano dire di no.
Con i consiglieri comunali che appoggiavano la maggioranza che mi aveva eletto Sindaco non vi erano stati particolari ragioni di contrasto politico né frizioni, prima che si dimettessero inopinatamente.Ulteriori elementi che mi fecero comprendere che alcuni consiglieri, ed in particolare Fortunato ZAGARIA, di fatto ostacolavano il mio operato, sono rappresentati dalla mancata esecuzione delle mie determinazioni amministrative.”Con ogni evidenza le parole dell’ex sindaco ricevono riscontro dalle intercettazioni telefoniche riportate in precedenza, indicative dell’iniziativa proveniente da Fortunato Zagaria di fare pressioni sui consiglieri comunali per ottenerne le dimissioni (cfr. int. 3983 del 25.2.2009). Le conversazioni registrate con l’on Coronella dimostrano anche che lo scioglimento dell’amministrazione comunale di Casapesenna non era una iniziativa condivisa dai vertici nazionali del partito che, invece, avevano operato un tentativo di mediazione a cui Zagaria si era opposto. L’interrogatorio del 30.3.2010 entrava, quindi, nel vivo di alcune vicende amministrative che venivano riferite in quanto indici del condizionamento della criminalità organizzata sull’azione degli organi comunali. Veniva data lettura al teste delle conversazioni n. 896 e 985 intercettate rispettivamente il 24.11.2008 ed il 28.11.2008, quando Giovanni ZARA rivolgendosi all’on. Gennaro CORONELLA, aveva rappresentato problemi legati all’abbattimento di opere abusive ubicate nel comune di Casapesenna. Zara confermava tali problematiche e chiariva di aver disposto specifici controlli sul territorio per prevenire l’abusivismo edilizio, affidando l’incarico al geometra Carlo DI SARNO, dipendente dell’Ufficio tecnico. Ricordava, tuttavia, che il Di Sarno non aveva portato a temine il mandato in quanto era stato avvicinato da persone legate alla criminalità organizzata. " Prendo atto del contenuto delle conversazioni della cui trascrizione mi è stata data lettura, e sul punto preciso che trattasi di due conversazioni intercorse tra me ed il senatore CORONELLA Gennaro, nel corso delle quali si fa riferimento all’esecuzione di alcune ordinanze di demolizione disposte dall’A.G. in relazione all’abusivismo edilizio sul territorio comunale. A tal proposito voglio precisare che io in qualità di sindaco, già in epoca precedente alle telefonate di cui sopra, avevo disposto una intensificazione di vigilanza e controllo sul territorio comunale finalizzata appunto, alla prevenzione e repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio. Ricordo che venne incaricato èer questa attività il Geometra Carlo DI SARNO, all’epoca dipendente dell’Ufficio Tecnico, delegato all’edilizia. Il geometra non portò però a termine il mandato ricevuto, adducendo, a mia esplicita richiesta che era stato avvicinato da personaggi legati alla malavita locale e che non gradivano questa iniziativa, che avrebbe potuto nuocere agli interessi del clan. Devo però precisare che lo stesso geometra DI SARNO, mi disse che quanto riferitomi non lo avrebbe mai confermato all’Autorità Giudiziaria.