La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 26 novembre 2011

IL TRIBUNALE HA RIGETTATO LA RICHIESTA DELLA DDA SULLA CONNESSIONE DEI DUE PROCESSI A CARICO DELL’AVVOCATO MICHELE SANTONASTASO

Prossima udienza il 30 novembre innanzi la Prima Sezione Penale

Ieri tre processi fissati nello stesso giorno uno a Roma ( parte offese Cafiero de Raho e Raffaele Cantone ) e due a S. Maria C.V. – Respinte le eccezioni della difesa sulla incompetenza territoriale -

S. Maria C.V. ( di Ferdinando Terlizzi ) - Dopo le udienze dei giorni scorsi, che hanno visto le parti ( piemme e difesa ) discettare sulla possibilità della riunione dei due processi già sul ruolo, iieri mattina, l’avvocato Michele Santonastaso, aveva tre processi fissati in concomitanza a suo carico. Il primo a Roma, che trattava dello stralcio del “papiello” letto nel corso del processo d’appello Spartacus ( sulla non cristallina gestione dei pentiti ) con parti offese i pubblici ministeri Cafiero De Raho e Raffaele Cantone. Rinviato per concomitanza con gli altri processi alla prossima udienza del 2 dicembre. Dallo stesso processo un troncone è stato inviato a Napoli, ed è ancora in istruttoria, ( ipotetiche minacce alla stampa definita prezzolata ) che vede parti offerse Rosaria Capacchione e Roberto Saviano.

Il secondo fissato innanzi la prima sezione penale del Tribunale di S. Maria C.V. ( Presidente Orazio Rossi, giudici Francesca Auriemma e Paola Cervo ), che ieri mattina ha rinviato al 30 prossimo l’inizio del dibattimento ( l’avvocato Santonastso è accusato di aver dato e ricevuto notizie riservate dall’avvocato Catello Di Capua, che ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato e che è stato mandato assolto per il reato più grave di camorra ) rimandando imputati e avvocati presso la 2* Sezione ( Presidente Morra giudici Ceramico D’Auria e Celentano ) per la decisione di connessione o meno dei due processi.

Il terzo, quello più grave per l’imputato, che risponde di 416 bis, e di corruzione, insieme al perito Alberto Fichera e Francesco Bidognetti – incardinato definitivamente dopo la decisione di ieri – innanzi la 2 Sezione è stato rinviato in prosieguo per il prossimo 20 gennaio alle ore 11,30 –

1. In apertura di udienza il Presidente Morra ha costituito le parti ( Bidognetti, in video conferenza, essendo a 41 bis, dal supercarcere di Parma era difeso dagli avvocati Emilio Martino ( sostituito da Nicola Filippelli ) e da Elsa Cardone, l’altro imputato, il Prof. Fichera, era difeso dall’avv. Bruno Von Arx, mentre Michele Santonastaso era difeso – nel processo stralcio Di Capua – dagli avvocati Gaetano Pastore e Giuseppe Garofalo, e nel più grave da Stefano Sorrentino e Giuseppe Garofalo.

Hanno preso quindi la parola gli avvocati Filippelli e Cardone ( gli avvocati Garofalo, Sorrentino e Pastore avevano già formulate le loro richieste in precedenza ) che si sono dichiarati contrari alla connessione dei due processi.

Ha replicato il piemme d’udienza, Alessandro D’Alessio della DDA, chiedendo che venissero rigettate le eccezioni di incompetenza territoriale e che venisse accolta la richiesta di connessione formulata dall’accusa nelle precedenti sedute.

Il Tribunale, invece, disattendendo la richiesta della DDA, sulla connessione dei processi, in applicazione del criterio della economia processuale e della sua complessità ( anche in considerazione dei circa 300 testi indicati tra accusa e difesa) nonché per la diversità dei mezzi istruttori ( la riunione potrebbe appesantire e ritardare il processo ) ha deciso di non unificare i due processi rigettando, però, le eccezioni sulla incompetenza territoriale avanzate dalla difesa. Tutto sommato un raund in favorre dell’imputato.