La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 10 febbraio 2011

SANTA MARIA CV NON CI SONO ESAMI SANITARI NELLE CARTELLE DEI DIPENDENTI DELL'AMMINISTRAZIONE

SANTA MARIA CAPUA VETERE = (di ANTONIO TAGLIACOZZI) Potrebbe essere considerato un caso di malasanità, ma ci si avvicina di molto. In effetti è più un caso da “Striscia la notizia” ma che pur sempre ha creato un vivo allarme su come si opera in certi settori della sanità dove per disattenzione o altro, si rischia di far passare un brutto momento di trepidazione e di nervosismo a quanti hanno la sventura di attraversare quelle stanze e quei laboratori.
E quanto vi stiamo raccontando è veramente successo ad alcuni funzionari e dipendenti del comune di Santa Maria Capua Vetere che, come prescrive la legge sulla sicurezza sul posto di lavoro, sono stati sottoposti ad una serie di accertamenti sanitari per verificare il loro stato di salute.
Benissimo, fino a questo punto, tutto nella norma e nel rispetto delle regole previste dal protocollo per l’applicazione della legge 626.
I dipendenti, molto scettici per la verità, si sono sottoposti, presso una nota struttura sanitaria locale  alle varie visite prescritte ed ai  prelievi di routine anche perché il datore di lavoro minacciava pesanti sanzioni a chi non si sottoponeva alle visite richieste.
Ma il bello si è verificato quando alcuni dei dipendenti comunali sono stati convocati per procedere al ritiro dei risultati degli esami eseguiti. Elettrocardiogramma, esame del sangue, esame della vista, spirometria, tutto in ordine con i certificati che attestavano le condizioni di salute dei singoli dipendenti. Ma per alcuni di essi, vi è stata la sorpresa. Fra tutte queste certificazioni, ve ne era una in più e si riferiva agli esami delle urine. E che problema c’è, direste voi. Sì, solo che gli esami in parola non erano stati mai fatti da quei dipendenti. I risultati chissà  a chi si riferivano e come erano finiti nelle certificazioni e nei fascicoli di quei dipendenti che non avevano mai effettuato l’esame delle urine.
Un errore di imbustamento, una semplice distrazione che avrebbe potuto creare apprensione, episodio che ci è stato riferito dagli stessi dipendenti che hanno ribadito la loro assenza di fiducia in tutte le operazioni poste in essere a tutela della salute del lavoratore  costate all’ente migliaia di euro.
Che credibilità, quindi, hanno affermato i dipendenti destinatari di questi esami clinici mai effettuati, possono avere le altre certificazioni se si è agito con leggerezza e con distrazione nel sistemare la documentazione ?
Niente di grave, per carità, ma questo episodio ci è stato segnalato proprio per evidenziare l’accaduto e per richiamare l’attenzione per una migliore vigilanza in un settore tanto delicato e strategico come è quello della sanità.