La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 26 gennaio 2010

CESA - AVEVA COMPITI UN ARAPINA - CONDANNATO A 4 ANNI DI RECLUSIONE

Insieme ad un complice aveva compiuto una rapina ai danni di due minori ad Aversa e poi, con la nuova Metropolitana, si era recato a Scampia per acquistare droga, con il provento del delitto. Ieri mattina, per questa vicenda, Luigi Pesce, 26 anni residente a Cesa, è stato condannato a 4 anni di reclusione.

La sentenza è stata emessa dal Gup presso il Tribunale di S. Maria C.V. dott. Santise, a seguito del giudizio abbreviato.

Pesce, difeso dall'avvocato Enzo Guida, sia nella immediatezza dei fatti sia nel corso dell'udienza dell'altro giorno, ha ammesso le proprie responsabilità chiedendo scusa alle vittime del brutto episodio.

La rapina si verificò lo scorso mese di giugno. Le vittime erano due studenti dell’Istituto professionale di Aversa che si trovavano nel parcheggio dei pullman in viale Kennedy, antistante il supermercato Md, a pochi passi dalla stazione “Ippodromo” della metropolitana. I due ragazzi, dopo essere saliti a bordo di un pullman in attesa di partenza, vennero all’improvviso spinti con forza verso la parte posteriore dell’automezzo da altri due giovani che, armati di un cacciavite e di un taglierino, si facevano consegnare soldi, telefoni cellulari ed oggetti in oro. Pesce, insieme al complice Domenico Esposito, subito dopo aver messo a segno il colpo, scesero dal pulmann e si diedero alla fuga.

Gli studenti avvertivano immediatamente il 112 e descrivevano ai carabinieri nei minimi particolari l’aspetto fisico dei due rapinatori e i vestiti che indossavano. A quel punto, dalla caserma di viale degli Artisti partivano due autopattuglie. Dopo qualche ricerca nella zona di Aversa, senza ottenere alcun riscontro, i militari del reparto territoriale, coordinati dal tenente Giuseppe Fedele, intuendo che potesse trattarsi edi rapinatori giunti in metropolitana dal napoletano, si dirigevano fino al quartiere di Piscinola dove arrivava in appoggio una pattuglia della radiomobile di Napoli.

I carabinieri aversani chiedevano ai colleghi partenopei di farsi condurre nella zona di spaccio di droga più vicina alla stazione di Piscinola, ossia nel posto in cui i rapinatori avrebbero eventualmente potuto subito acquistare stupefacenti con la refurtiva. I militari dell’Arma giungevano in via Arcangelo Ghisleri, nella zona chiamato “Oasi del buon pastore”, dove effettivamente i militari individuarono i due rapinatori, ancora in possesso di parte delle refurtiva. Esposito già è stato processato nelle settimane scorse, ricevendo sempre una condanna a 4 anni. Pesce, invece, per questioni procedurali, è stato giudicato in un secondo momento, ricevendo lo stesso trattamento sanzionatorio.