La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 1 luglio 2009

SCANDALO IN POLIZIA , VALERIO CONSOLI RIMANE AI DOMICILIARI.


CASERTA – E’ un duro colpo alla polizia , ma soprattutto quella della provincia di Caserta, ed è un peccato che il questore Longo insediato da poco , grande guerriero possa ingoiare un rospo del genere . C’è da riformare tutta la polizia in terra di lavoro . Il tribunale del riesame di Napoli rigetta il ricorso e conferma la detenzione domiciliare a Valerio Consoli vice commissario di polizia, che negli anni di piombo ha anche partecipato ad operazioni di polizia dirette dalla direzione distrettuale antimafia e della Dia . E’ stato il presidente Beatrice Sasso a non concedere la libertà al consoli che dovrà rimanere per qualche mese in stato di detenzione domiciliare. L’udienza si era svolta qualche giorno a Napoli dove gli avvocati Vittorio Giaquinto e Raffaele Gaetano Crisileo avevano tentato di ribaltare la situazione. Valerio Consoli, 47 anni, originario di Sparanise, già dirigente dei commissariati di Castelvolturno e Santa Maria Capua Vetere, attuale capo della polizia di Isernia, è accusato di concussione. La richiesta di arresto fu del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere al termine di oltre cinque anni di indagini ed è stato accolta dal giudice per le indagini preliminari Paola Cervo (la stessa che ha firmato gli arresti per l'inchiesta Biopower). L'indagine è partita nel 2003, quando Valerio Consoli era alla guida del commissariato di Castelvolturno, la città del litorale passata alla ribalta per la terribile scia di omicidi firmato dal latitante Giuseppe Setola che ha costellato il 2008. L'inchiesta è partita dalla denuncia di Vincenzo Schiavone, proprietario della clinica privata Pineta Grande, dove la moglie di Consoli aveva svolto per un anno il ruolo di ricercatrice. Stando a quanto denunciato dallo stesso Schiavone, tra i più importanti imprenditori della sanità campana, presidente anche della clinica 'Villa Fiorita' di Aversa. Il referente campano dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata ha denunciato di aver subìto pressioni dall'allora dirigente del commissariato di Castelvolturno per assumere la moglie nella struttura privata con un contratto a tempo indeterminato. Da lì sono scattate indagini e che hanno spinto a trasferire Valerio Consoli prima al commissariato di Santa Maria Capua Vetere e poi a quello di Isernia, per allontanarlo dalla provincia di Terra di Lavoro. La svolta il 13 giuigno a mattina, quando il questore di Isernia Ciaramella si è presentato nella sua abitazione per consegnargli l'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari.