La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 15 luglio 2009

Assolto Funzionario di banca di Santa Maria a Vico

Santa Maria a Vico (Caserta)
Si è concluso stamani innanzi al Tribunale di S. Maria C.V. (Presidente Dott. Magi) il processo a carico del Dott. Gigino Pesce, di anni 37, abitante in Santa Maria a Vico, funzionario del Banco San paolo di Napoli.
Pesce Gigino era stato accusato da Caterina Borzacchiello, di 46 anni, ex vicina di casa, di averla rapinata nella notte del 10 febbraio 2004. La donna – che nottetempo si sarebbe recata presso la madre per accudirla – avrebbe subito l’aggressione nelle vicinanze della abitazione del Pesce il quale con una pistola in mano le avrebbe intimato di consegnargli soldi ma in mancanza del denaro si sarebbe accontentato di asportarle solo il telefonino cellulare, ritrovato il giorno seguente nei cespugli dello stabile dalla medesima denunciante. Al momento del fatto la Borzacchiello non avrebbe riconosciuto il suo rapinatore ma dopo pochi giorni incontrò il Pesce e lo riconobbe al 100% quale responsabile della rapina. L’accusato fu tratto agli arresti domiciliari e poi sottoposto ad obblighi.
Dopo una serie prolungata di udienze e dopo svariati testimoni il Tribunale ha ascoltato il P.M. Dott. Giordano ed il difensore dell’imputato Avv. Alberto Martucci il quale ha sostenuto la falsità del racconto della Borzacchiello, perché smentita da numerose persone. Il Collegio, presieduto dal Dott. Raffaello Magi, ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste ed ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica per procedere nei confronti della denunciante per il reato di calunnia.