“Sulle
Province, con il ddl Delrio, si sta per compiere un autentico pasticcio. Se
dobbiamo creare, come sembra, degli inutili ibridi, meglio abolirle del tutto. Sarebbe,
invece, necessaria una riorganizzazione
delle Province, che miri ad un reale risparmio dei costi senza intaccare il
ruolo fondamentale che esse hanno di Ente intermedio tra Regioni e Comuni, con
competenze di grande rilievo quali ambiente, scuole, viabilità e politiche del
lavoro. Ho sempre condiviso la proposta dell’Upi di riduzione (circa la metà di
quelle attuali, che sono 110) delle Province: non è possibile che esistano Enti
che hanno meno abitanti della città di Caserta. Tuttavia, esse dovrebbero
conservare l’attuale struttura, le competenze e, soprattutto, gli organismi
elettivi, col suffragio universale”. A dichiararlo è stato il presidente della
Provincia di Caserta, Domenico Zinzi,
intervenuto stamani al Belvedere di San Leucio in occasione del convegno
“Riforme costituzionali e ruolo dei Comuni per lo sviluppo” organizzato
dall’Arec, l’Associazione degli ex consiglieri regionali della Campania.
“La verità -
ha aggiunto Zinzi - è che occorrerebbe
fare una seria riflessione sulle Regioni, partendo proprio dalla provocatoria
proposta del Presidente Caldoro di abolirle. Più che accanirsi sulle Province,
che sono ormai diventate il capro espiatorio per eccellenza e la bandiera da
sventolare da parte di tutte le forze politiche, andrebbe considerato come le
Regioni siano il vero “buco nero”, nel quale si annidano enormi sprechi”.