LA FAVOLA DI
MASTRO DANNI E DEGLI AMICI DEL CASALE
C’era una
volta… “Un Re”, diranno i miei giovani lettori…
No, non un
Re… C’era una volta un falegname che aveva un chiodo fisso.
Il suo nome
era Mastro Danni e il chiodo fisso era fare dispettucci al suo rivale, il
Borgomastro.
Il problema
è che Mastro Danni, grande maestro della sega dentellata, era ormai affetto da
una cecità sempre più grave, che gli ottenebrava la vista e gli impediva di
guardare la realtà.
Cosa fece un
giorno Mastro Danni?
Sono qui a
spiegarvelo, cari lettori: c’è stata un’epoca buia, in cui Mastro Danni aveva
grande potere e ne approfittava, in tutti i modi, per favorire i suoi amici
provenienti dal Casale, uomini della corte del Principe.
Fu il caso,
per esempio, dei lavori per rimettere a posto il Palazzo dove aveva dormito un
celebre Eroe.
Quando
Mastro Danni cadde in disgrazia, non riusciva a rassegnarsi alla sconfitta e
meditava vendetta. Il suo obiettivo era riuscire a favorire, anche da perdente,
i suoi amici del Casale.
Andò quindi
dal Capo Ingegnere, pretendendo di vedere “in anteprima” i documenti che
sarebbero serviti per la scelta dei Costruttori che avrebbero lavorato nel
Palazzo dell’Eroe.
Ma il Capo
Ingegnere si rifiutò, argomentando che trattavasi di una richiesta illecita.
E allora
Mastro Danni, mai domo, pur di
screditare i rivali Costruttori che
potevano danneggiare i suoi amici del
Casale, decise di utilizzare i
cantastorie disponibili, nella convinzione che, screditando loro, avrebbe favorito
i suoi
Come finì la
storia?
Cari amici
lettori, la storia non è ancora finita. Ma una cosa è certa: Mastro Danni continua
a dimorare nelle stanze del Potere Romano e cercherà di distruggere il
villaggio difeso dal Borgomastro e da tutti coloro che hanno capito da tempo
che nella frustrazione degli sconfitti alberga solo la rabbia cieca e
vendicativa.