Nell’ambito di una
complessa attività di polizia economico-finanziaria, eseguita nei confronti di
una nota società, con uno stabilimento sul territorio casertano e sede legale
in Emilia- Romagna, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di
Caserta ha scoperto un articolato sistema di frode finalizzato alla sottrazione
all’accertamento ed al pagamento dell’accisa – imposta dovuta sulle bevande
alcoliche – perpetrata attraverso la fittizia cessione all’estero di prodotti
che, in realtà, venivano immessi illecitamente nel circuito commerciale
nazionale, alimentando così un vero e proprio mercato parallelo, integralmente
sommerso e celato al fisco.
Al termine delle
operazioni di verifica fiscale, che ha preso in esame le annualità 2010, 2011 e
2012, sono state accertate numerose violazioni penali e amministrative e
richiesto il sequestro conservativo dei beni della verificata, fino alla
concorrenza della somma complessivamente dovuta all’erario, ammontante ad oltre
800 mila euro nel solo settore delle accise.
Dalle indagini è emerso
come gli autori del sistema truffaldino, per sfruttare le agevolazioni fiscali
previste dal regime sospensivo delle imposte vigenti per gli scambi
intracomunitari, documentavano solo cartolarmente numerose operazioni
commerciali asseritamente relative a cessione di prodotti alcolici verso
società ubicate in paesi dell’Unione Europea, che, in realtà, non erano mai
state effettuate.
Il sistema di frode,
scoperto e bloccato dalle Fiamme Gialle casertane, si basava sull’alterazione
del nuovo documento di trasporto elettronico, che scorta virtualmente gli
alcolici. In particolare, gli indagati, generando e documentando nel sistema
informatico un fittizio trasporto fuori dai confini nazionali, celavano
l’effettiva destinazione del prodotto alcolico imbottigliato, che, immesso in
consumo in completa evasione di imposta sul territorio nazionale, ad un prezzo
estremamente concorrenziale, generava un ulteriore indebito vantaggio per gli
imprenditori disonesti.
Prima e sostanziale
conseguenza del controllo eseguito dai finanzieri, è stato il pagamento, da
parte della società coinvolta, a mezzo di versamenti rateali, delle ulteriori imposte
dovute, a fronte di circa un milione di Euro di elementi positivi di reddito occultati
al fisco, un Iva non versata per oltre un milione di Euro ed una base
imponibile non dichiarata ai fini Irap per 600 mila Euro.
La
particolare attività d’indagine, posta in essere dalla Guardia di Finanza di
Caserta, testimonia ulteriormente il peculiare ruolo di polizia economico e
finanziaria svolto dal Corpo a tutela delle entrate del bilancio nazionale.