Genesi dell'Altera Roma
In principio
Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia
la luce!». E la luce fu. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: «Sia
il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così
avvenne. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: «Le acque che sono
sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto. La terra
produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano
sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così
avvenne. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio disse: «Ci siano luci nel
firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni
per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento
del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E fu sera e fu mattina:
quarto giorno. Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli
volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. Siate fecondi e
moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla
terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: «La terra produca
esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche
secondo la loro specie». E così avvenne. E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra
immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del
cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che
strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo
creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi
e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la
terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro
cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli
esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo
ogni erba verde». E così avvenne.. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da
ogni lavoro che egli creando aveva fatto. Queste le origini del cielo e della
terra, quando vennero creati.
La Genesi,
l'opera eziologica della creazione del mondo, degli esseri viventi, e in ultimo
dell'uomo evidenzia la necessità di tempo perché ogni cosa sia compiuta. I
latini dicevano “ festina lente” per sottolineare ai discenti la necessità di
operare con zelo ma con il giusto tempo per sottoporre ad un’attenta disamina
gli accadimenti. I moralisti, che siedono in seno alla minoranza, chiedono a
gran voce una celerità di tempi assolutamente non plausibile, dal momento che
lo scempio e lo sfacelo lasciateci in eredità da venti lunghi anni di
disamministrazione è come un iceberg, si può soltanto notare la punta emergere
dalle torbide acque ma la parte più importante della sua intera struttura è
celata sotto la superficie.
Una triste
situazione implementata dalla classe politica amministrativa che, non soltanto
è stata in grado di distruggere tutte le realtà produttive del territorio,
realtà che garantivano benessere e prosperità alla cittadinanza ed un commercio
fiorente, ma non è neanche stata in grado di porre le condizioni di rinnovo
delle risorse utili a creare nuovi sbocchi occupazionali. Una classe dirigente
che ha, altresì, posto tutto il suo impegno nel far decadere la nostra storica
città.
Città che
per anni grazie ai sodalizi scellerati è stata preda di affaristi spregiudicati
più interessati ai progetti di cementificazione e di centri commerciali, atti a
favorire i loro amici “imprenditori”. Progetti attuati in quegli
stessi siti che avrebbero, invece, dovuto essere sedi di industrie e di imprese
atte a risolvere la disoccupazione, problema sempre più dilagante sul nostro
territorio. Progetti per i quali, ad oggi, non è ancora noto a quanti ammonti
realmente il danno economico che il Comune sta subendo a seguito delle
operazioni degli anni addietro.
E’ sempre
bene riportare lo sguardo al recente passato, soprattutto quando gli effetti si
ripercuotono sul nostro presente. Potremmo ricordare i debiti dovuti alla Stu,
o i danni al Cappabianca, all’ istituto Santa Teresa e al palazzetto dello
sport. Infine l’eredità di morte e sfacelo dello Stir, regalo di chi
amministratori che, fingendo una reale e ferma opposizione al progetto, si sono
nei fatti dimostrati compiacenti per omologarsi alla loro tanto decantata
filiera istituzionale.
Dopo vent’
anni di disamministrazione, di scelte scellerate e sciacallaggi reiterati,
oggi, gli stessi artefici dello scempio, fremono ululando contro una opinabile
mancanza di fattività fingendo di ignorare la reale portata dei problemi che,
in un periodo di aspra crisi dell’intero sistema e di spending review, il
comune si trova ad affrontare. Lontani da un opposizione seria e costruttiva
che miri all’interesse dell’intera cittadinanza, s’impegnano in tutti i modi a
negare il giusto credito ai risultati raggiunti evidenziando soltanto i passi
fallaci, quand’ anche piccoli e facilmente risolvibili, che inevitabilmente
lastricano il cammino di chi si mette in gioco.
Parte prima ( seguira un elenco preciso di tutte le spese pazze e inutili delle Amministrazioni Iodice Campochiaro Giudicianni che ci stanno costando caro e amaro )
Parte prima ( seguira un elenco preciso di tutte le spese pazze e inutili delle Amministrazioni Iodice Campochiaro Giudicianni che ci stanno costando caro e amaro )