La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 11 novembre 2013

CAMORRA - OMICIDIO IORIO - ORDINANZA PER QUATTRO AFFILIATI


All’esito di un’ indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, sull’omicidio di IORIO Benito, commesso il 20.09.2004 in Casal di Principe (CE), i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di quattro persone, ritenute affiliate al sodalizio camorristico “dei Casalesi”, per i delitti di omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di armi aggravati dal metodo mafioso.
La misura cautelare della custodia in carcere è stata notificata a BIDOGNETTI Raffaele, detto “o puffo”, a DI MAIO Francesco, detto “Ciccio e Marano”, a VENTRE Lorenzo, e a DUCCILLO Vincenzo, detto “Vincenzino”, tutti  già detenuti per altri reati.

La vittima IORIO Benito - intercettato dai sicari a Casal di Principe, in via San Donato, mentre si trovava  alla guida di un’autovettura, e colpito da diversi colpi d’arma da fuoco - decedeva all’istante, mentre un’altra persona che lo accompagnava, anch’essa colpita dai proiettili, riportava lesioni non gravi.
L’omicidio in questione venne  deciso da BIDOGNETTI Raffaele, all’epoca reggente dell’omonimo gruppo camorristico, per riaffermare la supremazia della fazione BIDOGNETTI su  quella dei CANTIELLO.

La scissione interna al gruppo BIDOGNETTI era avvenuta negli anni 95’-96’, quando, a seguito dell’arresto del capo indiscusso, Francesco Bidognetti detto “Cicciotto e’ mezzanotte”, padre di Raffaele, alcuni affiliati facenti capo a CANTIELLO Salvatore detto “Carusiello” si schierarono con la famiglia SCHIAVONE, divenendone organici. 

L’omicidio di IORIO Benito venne eseguito materialmente da BIDOGNETTI Raffaele, DI MAIO Francesco, VENTRE Lorenzo, mentre  DUCCILLO Vincenzo, unitamente ad altre due persone, poi divenute collaboratori di giustizia, svolsero il ruolo di informare gli esecutori materiali circa il luogo ove si trovava la vittima.


Nell’ambito di indagini finalizzate ad individuare i responsabili degli omicidi maturati all’interno della faida tra il gruppo BIDOGNETTI e  quello dei CARUSIELLO, nello scorso mese di gennai i Carabinieri  davano esecuzione ad altre misure cautelari nei confronti di persone ritenute,  a vario titolo, autori degli omicidi di PANARO Francesco, commesso il 10.09.2001  e di  ZIPPO Raffaele, commesso il 03.12.2001, entrambi avvenuti a Casal di Principe.

LE ALTRE OPERAZIONI DEI CARABINIERI 

1.  FRANCOLISE. I Carabinieri della Stazione di Sant’andrea del Pizzone hanno tratto in arresto ZONA Giuseppe, cl. 63, per maltrattamenti in famiglia e minacce, a seguito di denuncia sporta dalla 46enne consorte convivente, per reiterati comportamenti minatori e violenti nei suoi confronti, scaturiti da litigi per questioni famigliari, così come accertato dai carabinieri. Nella circostanza veniva rinvenuto e posto sotto sequestro un bastone di ferro utilizzato dall’uomo per minacciare la moglie ed alcuni suoi familiari. L’arrestato sarà giudicato con rito direttissimo.


2.    In Cancello ed Arnone i Carabinieri della locale stazione unitamente a quelli del Nucleo Radiomobile ed a personale E.N.P.A.–Servizio Guardie Zoofile di Caserta, ambito mirato servizio di contrasto al fenomeno della “caccia illegale”, hanno deferito  in stato di libertà per “violazione legge sulla caccia” un 26enne di Grazzanise, poiché sorpreso mentre effettuava attività venatoria, utilizzando richiami acustici e volatili vivi, vietati dalla normativa di settore. Gli animali vivi venivano rimessi in libertà dalle guardie zoofile, mentre i richiami acustici venivano sottoposti a sequestro unitamente al fucile marca Benelli, cal. 12 in uso allo stesso e a nr. 6  cartucce dello stesso calibro,  quest’ultimi regolarmente detenuti.