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Ventimilioni
di euro sottratti a 145 soggetti che i sono costituiti parti lese. Sono alcune delle cifre che stamattina davanti
al giudice di indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono state annunciate nel corso
dell’udienza preliminare che si è svolta al secondo piano del palazzo di
giustizia sammaritano . Un processo nato presso la Procura della repubblica di
Benevento, poi trasmesso per competenza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Otto indagati poi scesi a sette che li
ha visti coinvolti nella vicenda dove vi era anche il promoter bancario Federico Sansone, assistito dall’avvocato
Emilio Maddaluna del foro di Santa Maria Capua Vetere, mentre alcune delle l145 persone sono difesi dall'avvocato Claudio Sgambato lche fu denunciato da circa un centinaio di
cittadini di Alife e dell’area matesina i quali nelle querele presentata alla
Guardia di Finanza di Piedimonte Matese tra il giugno e l’agosto del 2009
sostennero e in molti casi comprovarono di aver affidato nelle mani dello
stesso centinaia e centinaia di migliaia di euro con la speranza di un buon
investimento.Della vicenda si interessò anche la trasmissione televisiva di Italia
uno “ Le Iene “. Sono stati rinviati tutti a giudizio e dovranno comparire il
prossimo 16 aprile 2014 davanti al giudice monocratico di Santa Maria Capua
Vetere .Nel dispositivo del Giudice, i soldi
come un gioco di prestigio
scomparvero e molte famiglie si
ritrovarono a fare i conti con una vera
truffa . Oltre a Federico Sansone, risultano indagati e per i quali fu stato
notificato l' avviso della conclusione delle indagini (art. 415 bis cpp) a
firma del Sostituto Procuratore Tartaglia Polcini del Tribunale di Benevento,
altre persone tra funzionari e direttori di varie banche i quali, in concorso
tra loro, secondo l’accusa, nelle qualità di bancari, promotori finanziari e
funzionari delle Agenzie coinvolte, per le operazioni poste in essere dal
Sansone, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi
diversi, raggiravano numerosi risparmiatori facendo conseguire al Sansone un
ingiusto profitto di rilevante entità in danno a questi ultimi.Sansone,
si legge nel dispositivo del giudice approfittando della sua qualità di promotore
finanziario, conosciuta nella zona
dell’Alto Matesino ingenerando fiducia
nei privati investitori, che si rivolgevano per impiegare i propri risparmi, prometteva
tassi di interesse maggiori rispetto a
quelli usualmente praticati nel mercato mobiliare, induceva le persone offese a
consegnargli titoli di credito ovvero somme in contanti, promettendo l’utilizzo
di detti valori per l’effettuazione di investimenti mobiliari, incassando anche
a titolo personale i vari assegni consegnatigli o accreditandoli su propri
conti correnti, rilasciando in alcuni casi regolari contratti di investimento
ed in altri, acquisita ormai la predetta fiducia, mere ricevute senza alcun
significato giuridico.
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