Nella città dell’anfiteatro il biscazziere, specializzato in
salto della quaglia, dopo essere stato sbugiardato in consiglio del gran casato
aperto a sudditi da persone che erano accorse per capire la
verità sulla città di Spartaco con “Bustarella”
saltimbanco per professione , O verm in tu cacio”, insieme hanno deciso di sferrare un attacco al gran
casato di re Travicello (i che travicello , a’ fatt’ nu’ trav e fuoco!!!) il
quale non sapendo quello che stava per accadere ha pensato di frenare l’avanzata
dei normanni. Alleatosi con i suoi
consiglieri del gruppo di appartenenza,
gli alto matesini , del feudo di Marcianise del ducato di Capua ed udite udite anche con una parte di Caserta che vuole eliminare la città dell’anfiteatro
dalla carta geografica per dare lo scettro, anche con l’appoggio di duca
azzurri che risiedevano nella città normanna e capuana, è stato nominato nel
gran consiglio sanitario . Tutto questo
però ha dato fastidio , perché, come al solito il biscazziere aveva organizzato
un ammutinamento non facendosi i conti
in tasca, è quindi è rimasto al palo . Sono stati visti, infatti,
la sera affranti e sconsolati in piazza
della città dell’anfiteatro dove c’è la statua di padre pio dove un
noto notaio risiede e addirittura si era
prestato a far sottoscrivere un documento contro il titolare del gran casato. In
realtà non erano più di otto perché si aspettavano che qualcuno del gran consiglio
del gran casato li raggiungesse , ma sembra che quest’ultimi una volta giunti e
scoperti si sono contati in undici, e non raggiungevano neanche il numero previsto, sono andati via non dando vita a quello che doveva essere un ammutinamento. La cosa è
partita dopo che tre mercatali avevano
sotto dettatura del biscazziere , bustarella e u verm in tu cacio, avevano
preparato insieme alla Peppina che fa il caffè a bustarella, un comunicato alla
popolazione del gran casato per annunciare che la citta’ era in tremenda discesa
, ma non dicendo a loro chi l’aveva portata in questa situazione. Non a caso in una piazza del gran casato, il primo putecaro, per far
fronte alle esigenze familiare, aveva aperto bottega per deliziare il palato di
cittadini , ma successivamente per ordine del suo amico biscazziere,il suo
locale era diventato una bisca lasciando fuori signori e signore che andavano
altrove, lasciando posto a persone senza scrupoli e rovinando l’ambiente . L’altro mercatale, che in una città
capoluogo aveva addirittura aperto bottega in un isola pedonale, non ha mai
fiatato perché nessuno lo prende in considerazione . L’ultimo forse il più
altolocato è stato vittima degli stessi intrallazzatori che lo hanno portato
davanti agli inquisitori per un colloquio su alcune faccende accaduti presso il palazzo
del gran casato e dove all’epoca risiedevano anche il biscazziere , u verme intu cacio e bustarella.
Morale della favola – l’antico saggio dice- tutto è bene
quello che finisce bene – e l’ultima chiuda la porta !!! battuta di un
programma per bambini “ Fumetti in tv “ .